Polemica tra Conte e le destre, Casini: "Il premier ha sbagliato, anche se aveva le sue ragioni"
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Polemica tra Conte e le destre, Casini: "Il premier ha sbagliato, anche se aveva le sue ragioni"

Il senatore ex presidente della Camera: "L'accordo fatto dal Governo non è negativo, ma Conte non doveva cedere alla polemica. Adesso non è il momento"

Pier Ferdinando Casini
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12 Aprile 2020 - 10.02


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Pier Ferdinando Casini in un’intervista al Messaggero è intervenuto sulla polemica tra Conte e i due leader della destra Salvini e Meloni, sostenendo che “in questo momento non si può giocare, l’Italia da qui a poche settimane si troverà in una crisi economico-sociale drammatica. E non può esserci nessuno spazio per le polemiche tra governo e minoranza: sono sbagliate e dannose”. 
L’es Presidente delle Camera e senatore del Gruppo delle Autonomie ritiene quindi che Conte abbia sbagliato a ‘fare nomi e cognomi’: “Le persone responsabili capiscono che bisogna accantonare gli interessi di parte per salvare il Paese. E in questo contesto cosa fa il presidente del Consiglio? Nella solennità di un messaggio a reti unificate, in un momento così grave, polemizza con l’opposizione. Ecco, è stato un grave errore”.
Casini sottolinea che “anche se può aver avuto delle ragioni, è il presidente del Consiglio. E’ l’ultimo che deve utilizzare la polemica proprio perché è il pater familias. Peraltro Conte, di cui apprezzo l’equilibrio e la tenuta con cui ha seguito questa fase drammatica, attacca Salvini e la Meloni e di fatto ne mutua i presupposti politici”.
Nel senso che “sul tema fondamentale del Mes, Conte non manifesta opinioni molto diverse da quelle dei leader di Lega e FdI. Che a mio giudizio sono sbagliate. Nel rapporto con la Ue non possiamo non tenere presente il contesto. Certo, non ci hanno dato gli Eurobond e questa è una sconfitta ma apriamo gli occhi: era prevedibile. E tutto sommato il risultato che è stato ottenuto dal governo non è negativo”.
Quali le conseguenze dell'”errore”? “Ho la sensazione – afferma Casini – che c’è chi vuole difendere l’attuale corso politico quasi temendo che un accordo tra maggioranza e opposizione possa mettere in discussione gli assetti che esistono oggi. Ma sarebbe il sintomo di una visione molto miope e molto grave. C’è l’assoluta necessità di procedere con l’opposizione”.

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