Da un lato c’è la voglia ti tornare gradualmente alla normalità senza provocare ulteriori danni all’economia. Ma i rischi sono alti e si potrebbe verificare quanto è accaduto all’inzio quando, per non chiudere, alcuni rinvii si sono dimostrati fatali per la nascita di focolai,
Cosa fare? Acquisire i primi pareri del comitato tecnico-scientifico per iniziare a programmare la cosiddetta ‘Fase 2′ dell’emergenza coronavirus, anche se al momento non c’è una data e la parola d’ordine è “cautela”. E’ stato questo uno dei punti della riunione in videoconferenza del premier Giuseppe Conte con i membri del comitato. Il vertice è durato circa due ore.
Hanno partecipato diversi ministri, tra cui il titolare degli Esteri Luigi Di Maio, quello dei beni culturali Dario Franceschini, degli Affari regionali Francesco Boccia, dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, della scuola Lucia Azzolina, delle Infrastrutture Paola De Micheli, della Sanità Roberto Speranza. Collegati anche il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Tra i tecnici sono intervenuti Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, e Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.
Dopo aver fatto il punto sull’andamento dei contagi e la risposta sanitaria all’emergenza, il premier e i ministri hanno ascoltato e acquisito i pareri su possibili tempistiche e modalità per procedere, nelle prossime settimane, a un eventuale progressivo allentamento del lockdown. Dagli esperti, spiegano fonti presenti alla riunione, è stata sottolineata la necessità di operare con “gradualità” per evitare di dover poi fare passi indietro. Non si sarebbe comunque parlato, assicurano le fonti, di una data per procedere all’eventuale avvio della Fase 2.
Del resto non è un segreto che per gli esperti del governo non debba essere abbassata la guardia. Lo ha ribadito oggi anche Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui “con il virus dobbiamo ingaggiare una dura lotta. Non è che se arriviamo a zero fra una settimana o qualche settimana allora tana libera tutti. Le regole di distanziamento sociale vano mantenute”. Anche lo stesso Arcuri, stamani, ha messo in guardia contro un “insensato ottimismo”, chiarendo che “non siamo a pochi passi dall`uscita dall`emergenza”.
La decisione finale su come procedere spetta comunque alla politica: il 13 aprile scade il termine delle misure di contenimento, Conte dovrà decidere entro la settimana se modificarle o semplicemente prorogarle di nuovo, magari però indicando i passi successivi. “Le decisioni prese e le relative indicazioni saranno rese note, ne sono convinto, tempestivamente – ha spiegato Borrelli nella consueta conferenza stampa -. Ci sono valutazioni in corso, non voglio commentare perché potrei essere sconfessato”.
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