Ce l’ha con tutti ma chissà il suo movimento dove arriverà: sulla riapertura “sparare date in un senso o in un altro, penso a Renzi che dice a cavolo apriamo prima di Pasqua e poi a Borrelli che ha parlato in modo gravissimo, è un modo poco serio di gestire una cosa complicatissima”
Le dichiarazioni della giornata
“Questo metodo continuo a non comprenderlo. Un argomento così importante delicato e complesso, qual è quello della riapertura, non si può affrontare in una conferenza stampa diffondendo informazioni confuse che peraltro smentiscono il presidente Conte a soli due giorni dalla sua ultima comunicazione”.
Lo sottolinea il leader di Azione, Carlo Calenda.
“Mi sembra speculare e altrettanto errato rispetto a chi fissa le date di riapertura senza una visione razionale ma solo con sciagurata superficialità. Di fatto, tutti parlano di riapertura ma nessuno studia e pianifica in modo strutturato la riapertura. Noi di Azione abbiamo proposto un modello di lavoro, gestito da una cabina di regia unica, sia ai partiti che al Governo ma le risposte ricevute sono state pari a zero. Di piani, ce ne sono mille altri possibili ma se non si analizzano e non si applicano subito non ne usciremo e rischiamo di dare sempre più spazio a misure improvvisate, spesso contraddittorie, che gettano nel panico gli italiani”.
“L’urgenza ora -prosegue Calenda- è quella di creare una task force ampia per preparare una riapertura: questa è la proposta che rivolgiamo a tutti i segretari di partito. Incontriamoci , opposizione e maggioranza, e discutiamo seriamente su come affrontare il lavoro”.
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