Ad un passo dalla rottura e poi l’intesa. Conte aveva detto no alle ipotesi. E alla fine il documento ha previsto che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, presentino proposte di lungo periodo da concordare con le altre istituzioni.
Il premier italiano era andato all’attacco di alcuni leader europei del Nord: “Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati se li può tenere: l’Italia non ne ha bisogno: abbiamo le carte in regola con la finanza pubblica”. Il premier, avevano fatte sapere da Palazzo Chigi, aveva chiarito che nessuno pensava a una mutualizzazione del debito pubblico.
“Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne”, ha detto Conte.
“Conte aveva 10 giorni all’Europa per battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo”, spiegano da Palazzo Chigi.
Sulla stessa posizione italiana la Francia e il leader spagnolo Sanchez.
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