Salvini a Napoli e parte la contestazione: "Non dimentichiamo gli insulti leghisti"
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Salvini a Napoli e parte la contestazione: "Non dimentichiamo gli insulti leghisti"

Le femministe. "Salvini, fatti i cazzi tuoi. Non le fesse nostre".

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18 Febbraio 2020 - 17.57


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Napoli è stata tutta la giornata blindata per l’arrivo del leader della Lega, Matteo Salvini. Camionette della polizia sistemate lungo via Toledo dove, al Teatro Augusteo, Salvini alle 18.30 ha incontrato i militani. Ad attenderlo alcune decine di aderenti ai centri sociali che hanno dato inizio ad un presidio, le Sardine, un gruppo di disoccupati del «Movimento 7 Novembre» e di «Studenti flegrei».
Prima dell’Augusteo Salvini aveva raggiunto la palestra di Gianni Maddaloni a Scampia, accolto dal maestro di judo. Un gruppo di manifestanti lo attendeva all’esterno. Nell’area davanti alla palestra di Maddaloni i contestatori hanno esposto uno striscione «Scampia non si lega» firmato «Comitato Vele».
Le proteste. Napoli non dimentica anni e anni di insulti leghisti e non si fa ingannare da chi dopo decenni di politiche settentrionaliste scende al Sud provando a raccattare voti fomentando odio e razzismo”. Così Davide Dioguardi del centro sociale Insurgencia che, insieme ad attivisti, associazioni e cittadini è in piazza per manifestare contro Matteo Salvini oggi a Napoli e atteso alle 18:30 al teatro Augusteo. “Napoli – sottolinea Dioguardi mentre largo Berlinguer va riempiendosi di manifestanti – non si è mai legata. È una città aperta, libera e solidale”.
Le femministe. “Salvini, fatti i cazzi tuoi. Non le fesse nostre”. Così su uno striscione di protesta contro le recenti affermazioni del leader leghista su donne e aborto esposto a Napoli al corteo “No Salvini day”.

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