Giorgia Meloni recidiva su Bibbiano: "Nessuna intenzione di chiedere scusa al sindaco Carletti"
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Giorgia Meloni recidiva su Bibbiano: "Nessuna intenzione di chiedere scusa al sindaco Carletti"

La leader di Fratelli d'Italia ricorda che le accuse al sindaco non sono cadute. Ma evita di specificare quali, ossia abuso d'ufficio e falso, che nulla hanno a che vedere con i presunti affidi illeciti

Giorgia Meloni
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18 Gennaio 2020 - 16.34


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Con un picchetto di quattro membri alle spalle, fissa davanti al cartello ‘Bibbiano’, Giorgia Meloni annuncia che ‘Fratelli d’Italia sarà l’ultimo ad andarsene, perché noi vogliamo la verità’. 
Poco importa che proprio questa settimana la Corte di Cassazione abbia annullato anche l’obbligo di dimora per Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano, accusato di abuso d’ufficio e falso per l’assegnazione dei locali nell’ambito dell’inchiesta Angeli e Demoni. Poco importa che fin dall’inizio di questa storia, le accuse a Carletti non avevano nulla a che fare con la storia degli affidi illeciti. Giorgia Meloni non ha nessuna intenzione di scusarsi, e anzi rinnova le sue accuse al Pd: “Un grande partito non può essere a conoscenza di tutto quello che fanno i suoi esponenti, dei loro errori, ma quello che non è perdonabile nel Pd è l’aver espresso solidarietà a un suo sindaco nell’ambito di un procedimento così grave”.
Meloni ha sottolineato che malgrado la revoca delle misure cautelari a carico del primo cittadino Andrea Carletti, i capi di imputazione sono rimasti in piedi, senza specificare quali ovviamente. 
Così come, ha proseguito, “è imperdonabile che il Pd e la maggioranza abbiano trovato 400mila euro da mettere nella finanziare per il centenario del Pci, e abbiano votato contro un emendamento Fdi per istituire un fondo per risarcire le vittime” della vicenda di Bibbiano”.

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