Santori attacca Salvini e Borgonzoni: "Sardine più forti della Bestia"
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Santori attacca Salvini e Borgonzoni: "Sardine più forti della Bestia"

Il leader delle Sardine presenta uno studio sul populismo digitale: "Nelle ultime due settimane la Borgonzoni ha speso 26 mila euro su Facebook, e solo 1 post parlava del suo programma"

Mattia Santori e Giulia Trappoloni, fondatori del Movimento delle Sardine
Mattia Santori e Giulia Trappoloni, fondatori del Movimento delle Sardine
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17 Gennaio 2020 - 15.49


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Nel corso della presentazione dell’iniziativa delle Sardine a Bologna il prossimo 19 gennaio, il leader del Movimento Mattia Santori ha spiegato: “C’è una ‘signora’ di nome Lucia Borgonzoni, candidata della Lega e del centrodestra per la presidenza della Regione Emilia-Romagna, che per la propria campagna elettorale spende “centomila euro” su internet e attraverso i social “attacca” gli avversari, risvegliando tra l’altro un vero e proprio ‘squadrismo digitale’. I post del movimento delle Sardine saranno anche “roba da secchioni”, ma sono il modo per dimostrare che “esiste un modo per coinvolgere le persone, per riempire le piazze e per riempire i social di like, senza dover giocare sporco e abbassarsi al livello degli altri”. 
In conferenza stampa Santori ha presentato uno studio sul “populismo digitale” prendendo ad esempio il profilo di Lucia Borgonzoni che nelle ultime due settimane ha investito 26 mila euro per 36 ads su Facebook (i post finanziati). Di questi, 14 erano “post del buongiorno, della buonanotte” e non davano nessun messaggio politico; 11 erano “attacchi rivolti a Stefano Bonaccini (candidato del centrosinistra, ndr.) e al Pd”; 7 post erano sul tema legato alle vicende di Bibbiano e il presunto traffico di minori in Val d’Enza; 3 sono “attacchi alle Sardine”; 1 solo post era sul “programma” o meglio per dire che “bisogna dare le case prima agli italiani”. 
“Devono rendersi conto – ha detto Santori – che esiste un modo per coinvolgere le persone, per riempire le piazze e per riempire i social di like, senza dover giocare sporco e abbassarsi al livello degli altri. Se voi leggete i post che noi scriviamo” sulla pagina Facebook di 6000 Sardine “passando le serate a correggere parola per parola” ci si rende conto che “è roba da secchioni, ma abbiamo gli stessi like di una signora che spende centomila euro. E abbiamo aziende che ci chiamano e che ci chiedono consigli sulla comunicazione. Esiste un modo diverso per arrivare alle persone”.
Presentando lo studio sul “populismo digitale”, il leader del movimento delle Sardine si è soffermato sulla “violenza digitale” e sugli effetti che ha nella vita reale, ricordando che sono in aumento i “casi di squadrismo digitale”, come la gogna scatenata dal leader della Lega, Matteo Salvini, verso un ragazzo dislessico che aveva improvvisato un comizio a San Pietro in Casale.
“È evidente che noi emiliano-romagnoli stiamo vivendo una campagna elettorale che non è fatta da un’ideologia di destra o di sinistra o di centro – ha aggiunto Santori -, ma quanto conta il poter mediatico e dei social network e del web rispetto alla vita reale, quindi quanto conta la manipolazione delle informazioni rispetto a quello che realmente un elettore è in grado di recepire, elaborare e scegliere per il proprio futuro”.

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