Lei non sopporta Virginia Raggi. E nemmeno troppo Giggino da Avellino, ossia il capo politico M5s calato dall’alto, prodotto in vitro di un’agenzia di comunicazione e di Beppe Grillo.
Ora la maggioranza dei grillini non sopporta più Di Maio, la sua arroganza di cameriere di Salvini che ha fatto dimezzare i voti del movimento e che adesso pensa di poter dare le carte e accentra intorno a sé le cariche da ministro degli Esteri (a proposito di meritocrazia per uno che di Esteri è fermo al mappamondo). E lei, Roberta Lombardi, è uno dei volti più critici.
Lei vuole commissariare o quantomeno ridimensionare il capo. E l’obiettivo si avvicina: “Il nuovo direttorio sarà composto da 12 persone, di cui 4 sul territorio, un team del futuro che affiancherà Di Maio nel proprio ruolo”. Così Roberta Lombardi (M5S), ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.
Ha poi aggiunto: “Il Movimento 5 Stelle è in movimento. Lo abbiamo visto anche con la crisi inaspettata di questa estate. (…) In questo passaggio così repentino, adesso c’è qualche assestamento da fare. Che ci siano malumori, è una cosa normale. Avere idee differenti è una nostra ricchezza e ognuno dà il contributo che può dare all’interno del Movimento 5 Stelle”.
E infine: “I 5 Stelle sono una forza politica che vuole essere utile al Paese, e lo fa con qualunque partito ci stia. (…) Noi nel 2013 ci candidammo dicendo ‘Non faremo alleanze con nessuno’ e tenemmo il punto con Bersani nel famoso streaming. La Storia dirà che avevamo ragione, non eravamo ancora pronti”.
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