Zingaretti critica la scelta di Renzi: "Non si combatte Salvini con la cerbottana"

Il segretario democratico parla della nascita di Italia Viva: "Un errore dividere ma credo che il nostro compito sia molto chiaro: è quello di portare nel futuro".

Zingaretti, Gentiloni e Paola De Micheli
Zingaretti, Gentiloni e Paola De Micheli
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18 Settembre 2019 - 07.12


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Lo sapeva e l’aveva capito. Renzi da tempo giocava un a partita sua. Da quando aveva portato il Pd al disastro elettorale era stato tutto uno crescendo di rancore e livore per un ex rottamatore che tante cose sa fare fuorché l’autocritica.

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“Ho fatto di tutto per avere un partito aperto e inclusivo. E se davvero stiamo lavorando per allargare il campo, bisogna scommettere sul rinnovamento, ma non si combatte Salvini né con le cerbottane, né ignorando il perché Salvini è forte. La Lega è forte, perché intercetta una rabbia dei cittadini, poi non ti dà risposte, la sfrutta questa rabbia, perché fa demagogia…”.

In precedenza aveva detto: “Io un po’ me lo aspettavo per l’atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo. Mi dispiace, e penso che sia un errore dividere il Pd, ma al tempo stesso credo che ora il nostro compito sia molto chiaro: è quello di portare nel futuro il Pd. Anzi, meglio, il Pd che può ricostruire una speranza per l`Italia”.

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Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti che, all’indomani dell’annuncio da parte del suo predecessore al Nazzareno Matteo Renzi di addio al Pd e battesimo di “Itaiia Viva”, prova a riprendersi timone e scena annunciando un”profondo cambiamento” del partito.
“L`Italia – afferma fra l’altro Zingaretti- ha bisogno del Pd, il Pd ha bisogno di rigenerarsi. Apriamo le porte a chi ha voglia di cambiare. Dal 3 al 6 ottobre saremo nelle piazze e nelle strade. Faremo le tessere, presenteremo le nostre proposte: incontriamo tutti per il Paese che amiamo”.
“Non dobbiamo commettere l’errore drammatico – afferma ancora il segretario dem- di chiuderci solamente nella dimensione del governo. Dobbiamo tornare a immergerci nella società e organizzarci in forme nuove. Io garantisco e garantirò che il Pd è e rimarrà il luogo plurale di incontro e sintesi di pensieri diversi: quello della sinistra, quello laico-azionista e il pensiero attualissimo del cattolicesimo democratico, per rappresentare e aiutare l`Italia che soffre e l`Italia che vince. La nostra proposta si rivolge a tutto il Paese, questa vocazione non la perderemo mai”.

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