L'attacco di Sinistra Italiana: quali provvedimenti verso prefetto e questore di Prato?
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L'attacco di Sinistra Italiana: quali provvedimenti verso prefetto e questore di Prato?

Nicola Fratoianni presenta un'interrogazione: "Atteggiamenti e posizioni assunte dagli stessi mal si conciliano con l'importanza del ruolo che sono chiamati a svolgere"

manifestazione antifascista a Prato
manifestazione antifascista a Prato
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3 Maggio 2019 - 19.57


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Quello che è accaduto a Prato è stato grave. E l’impressione è stata che le autorità si siano troppo appiattite per compiacere qualcuno del governo che non ha simpatia per il 25 aprile, per i partigiani e per la Costituzione.
“Vogliamo sapere quali misure intendano assumere il ministro dell’interno e Palazzo Chigi nei confronti del prefetto e del questore di Prato considerando che l’intenzione del questore di denunciare alcuni manifestanti per aver espresso un dissenso nei confronti dell’ operato del questore stesso e della prefetta della città toscana nella gestione dell’ordine pubblico nel corso di una manifestazione neofascista, appare come un intollerabile atto di intimidazione. Peraltro quest’ultimo episodio sommato all’autorizzazione alla commemorazione pubblica dei Fasci di Combattimento concessa a Forza Nuova nel mese di marzo, fanno ritenere auspicabile la rimozione degli stessi da quella realtà, dal momento che atteggiamenti e posizioni assunte dagli stessi mal si conciliano con l’importanza del ruolo che sono chiamati a svolgere”.

E’ quanto si legge nell’interrogazione parlamentare al governo, primo firmatario Nicola Fratoianni de La Sinistra, già preannunciata nei giorni scorsi e ora depositata a Montecitorio.
“Il solo immaginare di voler punire o segnalare – si legge nell’interrogazione – coloro che continuano a pensare che prefetto e questore non siano adeguati a rappresentare la Repubblica italiana a Prato non solo per aver autorizzato la manifestazione indetta da Forza Nuova ma anche per aver permesso, in quella stessa occasione, che le forze dell’ordine procedessero ad una singolare procedura di identificazione dei giornalisti, operatori radio tv, fotoreporter, impegnati nei servizi su quella manifestazione, operazione configurabile, a parere dell’interrogante, come una schedatura di massa, è un atteggiamento senza precedenti da parte di funzionari dello Stato che hanno giurato sulla Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista.
“Non a caso la stessa prefetta dopo le polemiche rimbalzate a livello nazionale per quest’ultimo episodio ha di fatto preso le distanze dagli intendimenti punitivi affermando ufficialmente sulla stampa locale di “auspicare che nessuno dei manifestanti sia denunciato”, si legge sempre nell’interrogazione.

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