Fico difende il no alla Tav: "E' una battaglia identitaria del Movimento"

Il presidente della Camera spiega i perché c'è contrarietà all'alta velocità. Peccato che i grillini hanno assecondato la peggior deriva reazionaria. E in quel caso l'identità?

Roberto Fico
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9 Marzo 2019 - 11.07


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Noi ritenevamo che l’identità politica di un partito o un movimento si fondassero su valori generali.
Tipo il razzismo che il governo Lega-M5s ha sdoganato. Oppure la solidarietà e l’accoglienza che un Movimento che si vantava di essere stato fondato nel giorno in cui si celebra San Francesco avrebbe dovuto mettere al primo posto.
Oggi però sappiamo che mentre il governo reazionario guidato a tutti gli effetti da Salvini ha messo a segno leggi vergogna (decreto e sicurezza e legittimo omicidio) che l’identità non dipende da valori generali ma da un tunnel.
Peccato che a dire queste cose sia il presidente della Camera, Roberto Fico, che pure contro il razzismo, la xenofobia, la criminalizzazione delle Ong e i vari condoni qualche parola in più avrebbe dovuto dirla.
“Il no alla Tav è una “battaglia identitaria del Movimento” cinquestelle. Lo ha detto a Napoli il presidente della Camera, Roberto Fico, a Napoli. “Nel 2005 la prima riunione non del movimento perché non esisteva, ma dei meetup che nascevano fu fatta a Torino perché quel giorno c’era la grande manifestazione per dire no alla Tav – racconta Fico – eravamo un centinaio di persone, oggi alcuni non ci sono, c’era anche Beppe Grillo, finì la riunione e andammo tutti alla manifestazione No Tav”.
Fico ha sottolineato che “non era un’idea ideologica o per dire no a qualcosa, era per dire di cambiare rotta rispetto a opere che non servono e non servivano, con documenti concreti e sostanziali”.
Legislatura saldamente in piedi
La legislatura è saldamente in piedi, c’è la nostra carta costituzionale e, semmai avverrà qualcosa, la parola passerà sempre al presidente della Repubblica”. Queste le parole del presidente della Camera, Roberto Fico, in merito alla possibilità di una crisi di governo e alla possibilità che si torni al voto in concomitanza con le elezioni europee. Parlando a Napoli, a margine di un convegno sul fenomeno delle baby gang, la terza carica dello Stato ha aggiunto: “In ogni caso si sta andando avanti, i provvedimenti sono gli atti. Lunedì si continua il lavoro assolutamente normale”.

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