Santamaria: "Ho creduto in un sogno ma mi sono pentito di essermi esposto per il M5s"

L'attore si racconta: "Le foto di nudo con Francesca Barra? Arte. Lei è la mia musa. La felicità altrui dà fastidio"

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4 Gennaio 2019 - 10.44


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Claudio Santamaria, attore che ha vinto il David di Donatello per Lo chiamavano Jeeg Robot e il Nastro d’argento per Romanzo criminale, si racconta a 360 gradi dalle pagine di LiberiTutti de il Corriere della Sera: dall’imminente trasferimento a Milano, passando per l’amore per sua moglie (la giornalista e scrittrice Francesca Barra, che definisce la sua “musa”) e i progetti artistici, fino al suo impegno politico.

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Santamaria si definisce “creativamente a una svolta”, a cominciare dal desiderio di cambiare città: da Roma a Milano.

Roma resta una delle città più belle del mondo, se non la più bella. Ma è come se ci fosse questa grande bellezza dormiente che non sento vicino a quello che voglio fare.

Molti progetti in cantiere per Claudio Santamaria, che sta per cimentarsi con la regia e a breve pubblicherà un libro insieme a sua moglie Francesca Barra: spesso la coppia è stata al centro di polemiche, ultima in ordine di tempo quella riguardante uno scatto postato (e poi censurato) su Instagram, in cui l’attore e la sua consorte apparivano sfocatamente nudi in una doccia.

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Quello scatto era stato pensato, costruito, posato. Non era un momento privato condiviso. Esprimeva arte. Mia moglie è la mia musa, come lo era Silvia per Leopardi e la Duse per D’Annunzio […] La felicità altrui dà fastidio.

L’attore poi parla delle esperienze artistiche passate, come quella sul set di Casino Royale, dove ha recitato accanto a Daniel Graig, ovvero James Bond.

Ho preso una gomitata sul naso e gli ho dato un cazzotto sul naso: purtroppo per lui aveva un’infezione e veniva da sei mesi di botte. I personaggi a cui sono più affezionato? Sempre difficile scegliere… Però quelli che ricordo con maggior forza sono Rino Gaetano ed Enzo Ceccotti, il protagonista di “Lo chiamavano Jeeg Robot”.

Claudio Santamaria è anche un attore politicamente impegnato, che in passato si è schierato pubblicamente accanto al Movimento 5 Stelle.

Non salirei più sul palco per sostenere Virginia Raggi. Sono stato strumentalizzato. E poi visto l’andazzo generale non lo rifarei. Non mi piace quando mi etichettano come grillino. Io ho creduto in un sogno, ho sperato in un progetto. In generale mi sono pentito di essermi esposto politicamente.

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