Carla Nespolo dell'Anpi: «La provocazione di Forza Nuova? Antifascisti uniti, il pericolo è grande»
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Carla Nespolo dell'Anpi: «La provocazione di Forza Nuova? Antifascisti uniti, il pericolo è grande»

La presidente dei partigiani dopo l'assalto alla sede nazionale che denuncerà alla magistratura: «Non per caso CasaPound era da Salvini. Ma siamo tanti antifascisti, molte piazze lo hanno provato»

Carla Nespolo, presidente dell'Anpi
Carla Nespolo, presidente dell'Anpi
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9 Dicembre 2018 - 16.52


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di Stefano Miliani

«Il fascismo alza la testa. Forza Nuova ha messo uno striscione davanti alla nostra sede dellʼAnpi a Roma però sono grata ai cittadini che ci hanno avvertito e a chi ha rimosso quello striscione. LʼItalia è piena di antifascisti e democratici, siamo tanti e tante piazze lo hanno dimostrato».
Carla Nespolo, 75 anni, presidente dellʼAssociazione nazionale partigiani, commenta la provocazione dei forzanuovisti e fa un passo più in là per non limitarsi alla reazione sdegnata. Nel frattempo lʼassociazione domani, lunedì, presenterà denuncia alla magistratura. Conforta sapere che, mentre i partiti di sinistra (Pd, Leu, PdP) sembrano balbettare, il tesseramento dellʼassociazione va bene e anzi è in crescita. Tra i giovani.

«Noi restiamo saldi. Abbiamo ricevuto tantissima solidarietà. La apprezziamo. Come siamo grati al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e alla sindaca di Roma Virginia Raggi per le loro belle dichiarazioni a nostro sostegno». Ma la presidente invoca con urgenza una reazione collettiva: «Serve lʼunità di tutti gli antifascisti, senza distinzioni, perché il pericolo cʼè ed è grande».

Nespolo, come si arriva a Forza Nuova che mette lo striscione davanti allʼAnpi?

Hanno fatto una scelta di pura propaganda. Sapevano benissimo che la sede era chiusa. Infatti hanno non solo hanno messo uno striscione e gettato fumogeni in un giardino dove non cʼera nessuno: si sono affrettati a fotografarsi e a fare un comunicato per rivendicare lʼatto. Sono alla disperata ricerca di pubblicità da fascisti come sono. Non va dimenticato che mentre loro erano lì Casa Pound era in piazza con Salvini.

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Questa provocazione prende corpo perché un clima di consenso le dà carburante?

Il fascismo alza la testa come tutte le forme di violenza. La vicenda della giornalista Rai che ha difeso la donna rom è indicativa. Lei detto una cosa normale: in democrazia il cittadino non si fa le leggi da sé se no torniamo allʼhomo homini lupus. Ma il clima è questo, quando il ministro dellʼInterno dice di stare con chi ha sparato. Bisogna riconoscerlo anche se nessuno si deve illudere che la violenza porti miglior vita e più tranquillità nelle vite di ciascuno: la forza deve essere della ragione e del rispetto delle leggi.

Forse chi vuole maniere forti non vuole una vita più tranquilla. A ogni modo la linea dello sparare e avere armi in casa riscuote forte consenso.

È il tema del consenso facile di fronte a una crisi a cui non si danno risposte serie nel merito, soprattutto per il lavoro: allora si cerca il bersaglio facile, i più poveri, gli stranieri da dare in pasto a popolo deluso e spaventato per una crisi che stiamo attraversando. Ciononostante dobbiamo avere uno sguardo più largo della contingenza: ciò non vuol dire sottovalutare gli atti di violenza ma che vogliamo rispondere con le norme, con la legge e con la vigilanza popolare.

È infatti interessante apprendere che lo striscione non è stato rimosso da voi.

Eravamo in una assemblea molto bella e partecipata dellʼAnpi di Roma metropolitana e dei comuni vicini. Appena è arrivata la notizia dei nostri giovani sono andati lì per rimuovere lo striscione e lo hanno trovato già appoggiato a un cassonetto dellʼimmondizia, ben ripiegato: qualche cittadino voleva farcelo trovare già rimosso. Siamo grati a chi lo ha fatto e ai cittadini che ci hanno avvertito.

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Quindi ci sono cittadini che non accettano questo andazzo.

Certo, non solo per la vicenda di ieri ma per quello che è successo in questi mesi, in estate: piazze piene di antifascisti e democratici che hanno ribrezzo per il razzismo, da Milano a Torino, da Catania a Napoli a Bari e in molti altri luoghi. Molte sono state manifestazioni spontanee, a volte con lʼimpegno nostro e di tante altre associazioni.

Lei ha pronunciato parole emblematiche: manifestazioni spontanee o volute dalle associazioni. Per lʼappunto: e i partiti della sinistra? Non fanno il loro mestiere?

Credo vada valorizzato il fatto che come Anpi e con altre associazioni abbiamo organizzato un cartello di 23 realtà associative, sindacali, anche di partito, con Leu, con il Pd, “mai più fascismo mai più razzismo”. Abbiamo chiesto lo scioglimento di Forza Nuova e di Casa Pound perché sono realtà esplicitamente fasciste e cozzano contro la dodicesima disposizione del testo costituzionale. Punto e basta. Noi abbiamo continuato, abbiamo proposto di vietare spazi pubblici ai fascisti e tantissimi Comuni lo hanno fatto con una delibera. Adesso abbiamo fatto il convegno “Apertheid giuridico” e organizziamo un osservatorio che mette in fila gli orrori che provoca il decreto Salvini sulla sicurezza.

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Ma la voce dei partiti di sinistra non si sente.

Non mi sento di giudicare. È vero, manca una sponda politica forte di tipo antifascista ma se c è una destrutturazione della sinistra mi auguro che si arrivi a una unità con tutti gli antifascisti di provenienze e idee diverse: non mi interessa, uniamoci tutti perché il pericolo è grande, si vogliono negare e violare le caratteristiche fondamentali della Costituzione: il rispetto della persona.

Rispetto per tutti?

Certo, negli articoli e 10 della Costituzione è scritto chiaramente: senza discriminazioni, lo Stato deve rimuovere gli ostacoli che rendono non effettiva la parità. Se qualcosa viola drasticamente la Costituzione questo è il razzismo, che è la base di ogni fascismo. Domani è lʼanniversario dellʼentrata in vigore della Dichiarazione universale dei diritti dellʼuomo, 70 anni fa, come ha 70 anni la nostra Costituzione. Noi siamo parte di unʼItalia che non disonora questi principi e siamo tanti, ma la base deve essere lʼunità di tutti noi a difesa della Costituzione.

Una figura di riferimento è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella?
Sicuramente gli applausi ricevuti a Milano sono una manifestazione importante: svolge con grande merito il suo ruolo di rappresentante di tutta la nazione. La situazione non è rosea ma pensiamo come sarebbe se non avessimo una figura saggia e democratica come Mattarella: siamo molto contenti di questo presidente.

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