“Ritiratevi tutti, ripartiamo dalle idee, non dalle persone”. Katia Tarasconi ha rotto, per la seconda volta, la liturgia dell’Assemblea del Pd, rivolgendosi direttamente alle prime file dove sono seduti i big del partito, che infatti sono rimasti immobili mentre qualche sparuto applauso partiva dalle ultime file.
Eppure, Tarasconi è l’unica che abbia detto chiaramente che “a nessuno là fuori interessa chi sta con o contro Renzi, Franceschini, Marina, Zingaretti, Minniti. Dovremmo con questo congresso cercare per la prima vola di essere una squadra e non un agglomerato di singoli, presuntuosi, arroganti e spesso autoreferenziali”. La Tarasconi parla di “un congresso vecchio stile dove si ha cura persino di mettere persone provenienti dalla stessa area politica a sostenere diverse mozioni per essere sicuri che, comunque vada, qualcuno sosterrà la vostra ricandidatura”.
La Tarasconi è di Piacenza, consigliere regionale in Emilia Romagna e già all’assemblea di luglio aveva pronunciato un intervento sferzante definendo “folli” i vertici del Pd. Il video di quell’intervento, ha ricordato è oggi “è diventato virale, ma quanti di voi del vertice si sono domandati perché abbia riscosso così tanta empatia”.
La delegata esalta il “valore della squadra” che “viene prima del valore del singolo” e afferma che “lo spazio a Salvini e a 5 stelle lo abbiamo lasciato noi, con le nostre divisioni, correnti e, soprattutto, con la nostra presunzione. Noi che continuiamo a parlare di fuoco amico, mentre il fuoco vero è arrivato dalla gente”.
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