Renzi rassicura ciò che resta della sinistra: non mi candiderò alle primarie
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Renzi rassicura ciò che resta della sinistra: non mi candiderò alle primarie

L'ex premier non ammette i suoi errori politici ma dà la colpa agli altri: mi hanno fatto la guerra, sono vittima del fuoco amico

Renzi e Marchionne
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3 Settembre 2018 - 17.01


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Lui ce l’ha con il mondo. Ma è il mondo di sinistra che ce l’ha con lui per come ha trascinato ciò che resta nella sinistra nel pantano spalancando le porte al peggior governo reazionario della pur tormentata storia della repubblica italiana fatto per una parte da incompetenti (se si pensa che una come Barbara Lezzi è ministro…) e per l’altra da razzisti e omofobi.
Matteo Renzi non prenderà parte alle prossime primarie del Partito democratico. Lo ha dichiarato a Stasera Italia, trasmissione condotta da Barbara Palombelli su Rete4. L’ex premier ha spiegato di non volersi candidare a segretario perché “mi hanno fatto la guerra: il fuoco amico ha fatto fallire per due volte il Pd”.  Atteggiamento che, secondo Renzi, non dovrà ripetersi in futuro: “Chi vince le primarie il giorno dopo deve avere l’appoggio di tutti”.
Escludendo la possibilità di correre alle primarie, Renzi dovrà decidere a chi dare il proprio appoggio e, stando alle sue parole, non è scontato sia Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. “Non è detto sia quello che voterò io, ci saranno più candidati – ha dichiarato – Quando ci sarà il congresso vedremo chi vincerà”.
Secondo l’ex presidente del consiglio il nodo da sciogliere sarà proprio la scelta di una personalità in grado di riportare il Pd alle vecchie percentuali: “Se non scegliamo un leader vero saremo sempre un partito senza spina dorsale”. Riferendosi poi a quel 18% ottenuto alle elezioni del 4 marzo, Renzi ha fatto autocritica: “L’errore più grande che ho fatto è stato smettere di rottamare, l’esatto opposto di ciò di cui mi accusano”.

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