Virginia Raggi e il M5s non si fermano neanche di fronte a quelle realtà che difendono le donne vittime di violenze e soprusi. Dopo lo sfratto chiesto alla Casa internazionale delle donne a Roma, che ha portato alla mobilitazione di migliaia di persone, ora anche il centro antiviolenza sulle donne Marie Anne Erize, nel quartiere di Tor Bella Monaca, entra nel mirino della sindaca e della giunta a 5 stelle.
Il centro dedicato alla desaparecida argentina, che si occupa di tutelare le donne nella periferia est di Roma dai casi di violenza, ha infatti ricevuto martedì l’atto che sancisce lo sfratto e quindi la chiusura. La motivazione espressa nel documento è “locali assegnati provvisoriamente con tipologia d’uso scaduta e non rinnovata”, ed è seguita dalla convocazione per il prossimo 25 luglio presso i locali del Municipio per concordare la data della consegna dell’immobile.
La sede, che si trova in via Amico Aspertini, era stata affidata al centro antiviolenza attraverso una delibera della precendente giunta: un affidamento diretto che per il M5s è considerato il male assoluto. da qui la mozione approvata dal Campidoglio del 16 marzo dello scorso anno per sancire il rientro in possesso dei locali.
A partire da quel momento Stefania Catallo, presidente del centro antiviolenza di Tor Bella Monaca, ha avviato una battaglia per scongiurare lo sfratto: petizioni, eventi, manifestazioni di solidarietà sono arrivate da ogni parte per sostenere il lavoro del centro.
“Siamo esterrefatti – ha commentato Catallo a Roma today – non comprendiamo questa acredine nei nostri confronti. E’ l’ennesimo schiaffo al centro antiviolenza, non c’è rispetto del merito. Questo governo non tiene conto di quanto fatto in questi anni dalla nostra realtà, dai corsi presso la consulta della donne a Civitavecchia, alle lezioni all’università Tor Vergata, alle sfilate degli abiti da sposa della sartoria solidale. Continuare a picchiare sul centro è un vero e proprio accanimento. Il M5s ne sta facendo un problema politico ma noi non abbiamo bandiere”.
Duro anche il commento di Eleonora Mattia del Pd, presidente della IX Commissione regionale Pari opportunità. “Questo ennesimo episodio – ha detto Mattia – conferma quanto Virginia Raggi, la prima sindaco donna della storia di Roma, sia nemica delle donne. Un accanimento, il suo, che lascia sgomenti! Con la convocazione formale al 25 luglio, per stabilire la data dello sgombero, l’Amministrazione capitolina a Cinquestelle procede di fatto allo sfratto del centro antiviolenza Marie Anne Erize di Tor Bella Monaca, nella periferia est di Roma. Un territorio che avrebbe bisogno di risorse e di attenzioni speciali, non di simili provvedimenti”.
“Si tratta di una realtà – ha aggiunto Mattia – che, negli anni, ha rappresentato un punto di riferimento importante per tantissime donne in difficoltà, dotata di una biblioteca con oltre 10mila volumi e una sartoria solidale che ha organizzato corsi presso la consulta delle donne a Civitavecchia, lezioni all’università Tor Vergata, sfilate di abiti realizzati al suo interno. Tutte attività che servono a tenere accesi i riflettori su un tema, quello della violenza contro le donne, che non si affronta con veglie e fiaccole in occasione dei troppi femminicidi, ma con la presenza costante e organizzata sui territori. Chiudere il centro antiviolenza di Tor Bella Monaca per questioni legate ai canoni di affitto, come sta accadendo anche con la Casa internazionale delle donne, è un modo becero e poco lungimirante di amministrare una città come Roma, in cui è sì fondamentale far quadrare i conti ma, ancora di più, occorre dare risposte alle gravi problematiche sociali. Altro che sfratto, la violenza contro le donne va combattuta tutti insieme”.
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