Contrordine camerati, Raggi ci ripensa: niente strada ad Almirante

Prima il sì dei Cinque Stelle, poi il no della sindaca caduta dalle nuvole. Fratelli d'Italia minaccia azioni legali, Meloni su tutte le furie. Ma rimane il vulnus e il Campidoglio allo sbando

Via Almirante
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15 Giugno 2018 - 13.26


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Ieri sera ospite da Bruno Vespa Virginia Raggi è caduta dalle nuvole: “Una strada dedicata ad Almirante? Non sapevo niente (non è la prima volta purtroppo, Raggi è una sindaca a sua insaputa, potremmo dire). Ma se lo ha deciso il consiglio… è una decisione sovrana”. Poi nella notte, che porta consiglio, qualcosa è accaduto e ha cambiato idea. Stop, retromarcia, dietrofront. “La Raggi ci mette una toppa, e solo oggi vieta la strada dedicata al razzista e fascista Almirante e votata anche dalla sua maggioranza dei 5Stelle. Non possiamo che apprezzare questa decisione, anche se tardiva. Resta lo sgomento per una città non governata, dove la sindaca apprende dai giornali una così importante e vergognosa iniziativa partorita dalla sua maggioranza. Lo scrive in una nota il vicesegretario del Pd Lazio Enzo Foschi.
Raggi ha annunciato il blocco dell’iniziativa che pure era targata Movimento 5 Stelle , in tandem con Fratelli d’Italia. Per rimediare alla decisione che ha sorpreso la stessa Raggi e che ha visto una sola consigliera pentastellata votare contro, Catini, il sindaco ha chiesto ai consiglieri del M5S di preparare una mozione per vietare l’intitolazione di strade ad esponenti del fascismo o persone che si siano esposte con idee antisemite o razziali. Tra questi appunto Almirante storico segretario del Movimento sociale.
Del resto alla notizia della mozione che impegnava il comune ad intitolare una via ad Almirante la comunità ebraica di Roma aveva subito manifestato profonda contrarietà con parole durissime: ‘Una vergogna per la storia di questa città: chi ha ricoperto il ruolo di segretario di redazione del Manifesto per la Difesa della Razza, senza mai pentirsene, non merita una via come riconoscimento’. La Raggi si era dichiarata ‘sorpresa’, colta all’improvviso da una decisione della quale non era stata informata e in una giornata nella quale aveva dovuto fronteggiare la bufera politica scatenata dall’inchiesta sullo stadio della Roma.
L’ira di Giorgia Meloni
“Azione legale qualora vi siano forzature”. Lo annuncia FdI in relazione alla mozione passata ieri in Aula Giulio Cesare anche con i voti del M5S per intitolare una via a Giorgio Almirante. Intitolazione poi ‘stoppata’ con una dichiarazione in tarda serata della sindaca Virginia Raggi. “Non vorremmo che dietro alla retromarcia della sindaca vi fossero pressioni esterne”, dichiara in una nota il capogruppo Fabrizio Ghera. Durissima la ducetta Meloni su Fb: ” Virginia Raggi, sei semplicemente ridicola. Daremo battaglia su via Almirante. Il Consiglio comunale si è espresso favorevolmente: imporgli una linea diversa sarebbe semplicemente staliniano”. E rincara la dose la figlia di Almirante, Giuliana de’ Medici: E'” tutto paradossale, paradossale il sindaco che non sa cosa fa il suo Consiglio comunale e cade dal pero come se niente fosse. Paradossale che dichiari a Vespa che è sacra la volontà del Consiglio comunale, e poi durante la notte ci ripensi. Chi è il fascista? Almirante o lei che annulla la volontà del Consiglio?”.
La presa di posizione dell’Anpi
Di tono completamente diverso ma parimenti duro nei confonti della sindaca è il parere di Carla Nespolo, presidente Anpi:”Il voto di ieri in Campidoglio è vergognoso e inqualificabile. Avviene nel ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali firmate anche da Almirante, responsabile mai pentito. Anche se la sindaca Raggi ha annunciato che non ci sarà nessuna via a lui dedicata, resta un vulnus nei confronti di Roma medaglia d’oro alla Resistenza e dei romani. Non si gioca a carte con i valori della Resistenza. Non si può partecipare alle manifestazioni dell’Anpi, dire che verranno cambiati i nomi delle vie dedicate a scienziati che hanno redatto il Manifesto della razza e poi avere un voto del genere in consiglio comunale – spiega – non si può governare in modo così superficiale”.

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