La Meloni apre il festival della propaganda: no a un colpo di Stato mascherato
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La Meloni apre il festival della propaganda: no a un colpo di Stato mascherato

La capa di Fratelli d'Italia alza subito i toni in previsione delle elezioni: c'è la volontà di calpestare la sovranità popolare

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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8 Maggio 2018 - 08.17


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Lei con le sue dichiarazioni da ‘ducetta’ ha ormai da tempo accantonato l’immagine dei primi tempi di una destra moderna che avesse accantonato il fascismo e i suoi riti.
Ma così così non è e allora Giorgia Meloni si è subito esercitata con i suoi toni muscolari e apocalittici: “Nel 2011 era lo spread, ora l’aumento dell’Iva: cambiano le ‘minacce’ ma la volontà di calpestare la sovranità popolare è la stessa. No ad un Monti-bis, no a governi tecnici, no ad un altro colpo di Stato mascherato”.
Fontana (Lega) inevitabili le elezioni anticipate
Un governo di tregua “non è una soluzione adatta per il Paese. Non possiamo più perdere tempo. Dobbiamo dare delle risposte concrete agli italiani. Non è in questo modo che si possono risolvere i problemi dei cittadini”. Lo dice al Messaggero Lorenzo Fontana, vicepresidente della Camera. “La Lega – spiega Fontana – ha dimostrato senso di responsabilità tentando in tutti i modi di fare un governo secondo quelle che sono state le espressioni di voto dei cittadini, ossia coinvolgendo le forze che sono uscite vincitrici dalle urne. Ovvero il centrodestra da una parte e il Movimento 5 stelle”. Fontana riferisce quanto emerso dall’incontro di ieri con Luigi Di Maio. “Con lui – fa sapere – c’è rimasto solo da definire quale poteva essere la data utile per le elezioni. Si è convenuto che prima si ricorre ai cittadini e meglio è. Siamo contrari a fare dei governi che non sono espressione della volontà dei cittadini”. Sul fatto che però Forza Italia dice di voler valutare il disegno di Mattarella e frena anche sul voto anticipato in estate, Fontana osserva: “Con Berlusconi non si sa mai, in ogni caso FI e Pd non avrebbero i numeri. Io non ho capito la manovra politica di Berlusconi. Andando al voto ci rimette lui, forse l’ ha presa per una questione d’ orgoglio. Tutti i partiti del centrodestra si rapportino allo stesso modo. Non ci piace tirare a campare, siamo una forza politica che vuole governare”.

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