Veltroni: Il Pd doveva proporre un governo di qualità intorno al nome di Cantone
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Veltroni: Il Pd doveva proporre un governo di qualità intorno al nome di Cantone

L'ex segratario dem critica l'Aventino renziano: si poteva lavorare con un esecutivo Pd, Leu e M5s in una dimensione di sfida e innovazione

Cantone e Raggi
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4 Maggio 2018 - 17.03


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Parole che suonano come una bacchettata all’oltranzismo di Renzi: “Se fosse dipeso da me, non avrei fatto intendere ‘o opposizione o sgabello a Di Maio o Salvini’. Sarei andato dal presidente ella Repubblica e avrei detto, scegli una personalità di qualità, anche che interpreta uno schieramento”. Lo ha detto Walter Veltroni a Otto e mezzo.
“Attorno a un nome come Cantone, per esempio, si poteva costruire un governo di qualità con Pd, Leu e M5s in una dimensione di sfida e innovazione”, ha aggiunto Veltroni sottolineando: “E’ sbagliato l’Aventino ed è sbagliata l’idea di correre appresso agli altri”.
Veltroni, solitamente prudente, ha detto cose che sicuramente avrebbero potuto essere oggetto di una riflessione comune.

Il Pd rischia di diventare la Margherita

La sinistra non è populista ma non deve disinteressarsi delle condizioni di chi ha di meno, il Pd deve recuperare il meraviglioso equilibrio che lo ha fatto nascere, è come una farfalla, se le ali si spezzano non vola più, siamo a un punto limite. Io ho detto la mia opinione quando Bersani lo stava trasformando troppo in una sequenza dei Ds, oggi rischia di essere troppo una sequenza della Margherita e che venga meno l’idea storica di unire i riformismi italiani ma non giustapponendo correnti, unendo i valori, se recupera questa sua vocazione e richiama i milioni di elettori che ha perduto ha uno spazio enorme, il suo destino non è segnato”. Ne è convinto Walter Veltroni che a Otto e mezzo, su La7, ha parlato dei problemi del partito che ha contribuito a fondare.
Secondo Veltroni, perciò, “la prima cosa da fare è capire le ragioni della sconfitta. Non ho ancora sentito una parola non solo di Renzi, molti altri sono rimasti al loro posto, vorrei che facessero autocritica”, inoltre il tema dell'”innovazione costituzionale è un problema che non è finito col referendum, la democrazia italiana è a rischio involuzione autoritaria, è un dato di fatto”.

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