Intesa tra M5s e Pd? I renziani alzano subito le barricate
Top

Intesa tra M5s e Pd? I renziani alzano subito le barricate

Prima ancora di aver incontrato Fico i fedelissimi del 'bomba' dicono no. Tace l'anima dialogante dei dem che aveva auspicato il dialogo

Andrea Marcucci, Maurizio Martina
Andrea Marcucci, Maurizio Martina
Preroll

globalist Modifica articolo

23 Aprile 2018 - 17.07


ATF

No, al governo no. Un ‘mantra’ renziano che ha un solo sapore: sfidare grillini e leghisti ad andare avanti da soli per vederli fallire.

Così il mandato ‘stretto’ a Roberto Fico costringe il Pd a scendere in campo. I dem incontreranno il presidente della Camera ma il fronte renziano fa subito muro: “Un accordo politico con i 5 Stelle è impossibile” mettono nero su bianco, a stretto giro, Alessia Morani e Simona Malpezzi. I parlamentari vicini all’ex-segretario stoppano, insomma, qualsiasi fuga in avanti dell’ala ‘dialogante’ dem.
E poi i renzianissimi Dario Parrini e il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, fino al presidente dem, Matteo Orfini: un fuoco di fila a stoppare ogni illazione su un possibile accordo con M5S. “Eravamo, siamo e resteremo alternativi ai Cinque Stelle”, dice Orfini. E Marcucci: “Non ci sono le condizioni minime per una maggioranza politica tra 5 stelle e Pd. Ascolteremo il presidente Roberto Fico con la dovuta attenzione, ma per noi le distanze sul programma restano molto marcate”.
Nelle scorse settimane a muoversi controcorrente sulla chiusura ai 5 Stelle era stato Dario Franceschini all’assemblea dei gruppo Pd. Anche l’area Orlando non è del tutto impermeabile all’ipotesi di un confronto. Sostenitore del dialogo, da tempo, è Michele Emiliano. Ma, a quanto viene riferito, il bacino dei ‘dialoganti’ resta minoranza nei gruppi parlamentari.
Il no di Francesco Verducci

Leggi anche:  Sull'Ucraina torna l'italietta: maggioranza divisa in tre e nel Pd torna l'immancabile psicodramma

Grande rispetto per il mandato che il Presidente Fico ha ricevuto e per il lavoro che svolgerà, ma il Pd rappresenta valori, progettualità e concezione della democrazia che sono assolutamente alternativi a M5S. Non è questione di sfumature, ma di fondamentali. Un accordo politico di governo con M5S non può esistere, sarebbe la negazione delle ragioni per cui il Pd è nato, della sua storia e della sua cultura politica”. Lo afferma il senatore del Pd Francesco Verducci.
Anzaldi: prospettiva senza alcun fondamento

Va bene ascoltare il presidente Fico, per rispetto istituzionale, ma è evidente che un accordo sul programma con il Movimento 5 stelle non ha alcuna possibilità, è una prospettiva senza alcun fondamento. Non c`è nessun punto in comune su economia, politica internazionale, vaccini, tanto per citare alcuni dei temi più importanti”. Lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

“Le insuperabili differenze – prosegue Anzaldi – sono state ammesse addirittura dal professor Della Cananea, che Di Maio e i cinquestelle hanno coinvolto in una evidente sceneggiata: basta leggere il suo documento finale. Per tutta la passata legislatura hanno votato contro tutte le riforme dei nostri governi e il loro obiettivo è abolirle. Di che temi parliamo? E gli oltre 12 milioni di italiani che hanno votato centrodestra come reagiranno a queste farlocche ipotesi di governo M5s-Pd?”.
Fassina (LeU) Il Pd colga questa opportunità

Leggi anche:  Terzo Polo, Marcucci annuncia il nuovo partito liberal-democratico: il leader è Marattin

 “L’incarico dato dal Presidente Mattarella al Presidente Fico è un’opportunità da provare a cogliere”. Così Stefano Fassina, interpellato da Radio Radicale sul mandato esplorativo ricevuto dal Presidente della Camera Roberto Fico.
“Dovrebbe farlo innanzitutto il Pd. Non per un astratto senso di responsabilità verso il Paese, ma per sfidare il M5S e concorrere a dare risposte a quelle fasce di popolo e di classi medie in grande sofferenza economica e sociale che la sinistra dovrebbe rappresentare e non ha più rappresentato, che hanno invece scelto M5S”, rimarca il parlamentare.
“La disponibilità a costruire le condizioni per un appoggio esterno a un esecutivo M5S sarebbe anche la strada per riannodare con quei settori sociali abbandonati la connessione sentimentale tagliata da tempo. Ovviamente – conclude Fassina -, anche Liberi e Uguali, consapevole dei suoi limitati numeri, dovrebbe impegnarsi a una verifica costruttiva con il Presidente Fico”.

Native

Articoli correlati