Pd nel caos, Marcucci a Martina: "ragioniamo sulla segreteria, evita strappi"

Il capogruppo Dem al Senato: "le donne? In gruppo Palazzo Madama garantisco parità nelle cariche"

Andrea Marcucci
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12 Aprile 2018 - 09.10


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Acque agitate nel Pd con le consultazioni per la formazione del governo in corso e il partito travolto dalla rivolta femminile. E sullo sfondo l’assemblea nazionale del 21 aprile per decidere il percorso che porterà all’elezione del nuovo segretario.
“A Maurizio dico: armiamoci di buonsenso, ragioniamo. Ma non faccia strappi, né fughe in avanti”. Questo l’invito del capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, al segretario reggente Maurizio Martina che si era detto non disposto a fare il liquidatore o il passacarte.
“Il congresso – ha detto Marcucci a Repubblica – si potrebbe fare a inizio del prossimo anno, e intanto ci potrebbe essere una guida condivisa, perché il valore assoluto è l’unità del Pd. Se si azzerano tutte le cariche in vista del congresso anticipato, allora sarebbe il presidente del partito Matteo Orfini a guidare la transizione, ma potrebbe anche andare avanti Martina”.
Marcucci ha anche parlato della lettera delle donne del Pd e delle dure critiche sulle candidature e la gestione del partito “sempre più chiuso e muto che si trincera in delegazioni e trattative di soli uomini”.
“E’ vero – ammette Marcucci – oggi nel Pd c’è una presenza femminile inferiore rispetto alla passata legislatura. Non mi fa piacere. Però in Senato posso dire che abbiamo previsto la parità di cariche nel nuovo regolamento del gruppo, come del resto lo statuto del partito vuole. L’allerta sulla parità è anche mia”.
Mai con il M5s, troppe le differenze. Marcucci ha ribadito che il ruolo del Pd sarà all’opposizione e non ci sarà nessun accordo di governo con Di Maio escludendo possibili novità dalle consultazioni. “Non vedo quali possano essere – ha detto Marcucci – ma sta a Martina che guida la delegazione fare la sintesi del dibattito che c’è stato nelle assemblee parlamentari dem”.
Quanto al dialogo con i grillini Marcucci ha ricordato: “io e Delrio abbiamo avuto un incontro con Giulia Grillo e Danilo Toninelli prima dell’elezione delle cariche istituzionali. L’esito è stato disastroso per i toni, i modi irriverenti. Questo ci ha convinti ad essere chiari e definitivi, perché i muri sono talmente alti sui contenuti, sui programmi, nella cultura politica da non portarci ad alcun tipo di alleanza”.

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