Dopo quella italiana anche la giustizia europea boccia la richiesta di scarcerazione per motivi di salute di Marcello Dell’Utri. La Corte europea dei diritti umani ha infatti detto no alla richiesta di sospensione della pena, per motivi di salute, presentata dal cofondatore ed ex senatore di Forza Italia. Dell’Utri è attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia, dove sta scontando una pena a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Dell’Utri si è già visto negare per due volte dal tribunale di sorveglianza di Roma la sospensione della pena chiesta per motivi di salute, poiché soffre di una cardiopatia e ha un tumore alla prostata. Alla Corte di Strasburgo i suoi legali avevano chiesto, per gli stessi motivi, di concedere lo stop alla pena.
I legali di Dell’Utri hanno annunciato un nuovo ricorso. Le condizioni di salute, secondo gli avvocati, si aggravano e per questo sono tornati a chiedere davanti al tribunale di sorveglianza una verifica dello stato detentivo che, secondo loro, lede i diritti umani. “Dell’Utri – denunciano i legali – dal 14 febbraio scorso è ricoverato presso il Campus Biomedico di Roma piantonato h24, in una stanza illuminata anche di notte, dove non può aprire la finestra”. In tali condizioni è in cura per il tumore alla prostata che, secondo i medici, ha subito un peggioramento. La decisione del tribunale di sorveglianza arriverà tra venerdì e lunedì. Dell’Utri tornerà in carcere il 20 aprile al termine del ciclo di radioterapia.
Nei giorni scorsi Dell’Utri ha presentato una denuncia al Csm contro sei magistrati dello stesso tribunale capitolino per violazione disciplinare. L’ex parlamentare chiede al Consiglio superiore della magistratura di valutare il comportamento dei giudici che gli hanno rifiutato la sospensione della pena.
Dell'Utri resta in carcere: la corte di Strasburgo dice no alla sospensione della pena
Il cofondatore ed ex senatore di Forza Italia sta scontando una pena a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa
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5 Aprile 2018 - 13.04
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