Come in un film dell’orrore: cinquantaquattro mani mozzate, messe in un sacco e nascoste nella gelida neve del villaggio di Vladimirovka, al confine tra Russia e Cina. È questo, secondo quanto riporta il Siberian Times, il macabro ritrovamento fatto da alcuni abitanti del luogo. Uno spettacolo disgustoso, ha raccontato un residente locale.
Un arto è spuntato dalla neve non lontano dal fiume Amur, dove gli abitanti vanno spesso a pescare. Non sono ancora chiari i motivi dietro a questo folle gesto. C’è chi parla di mercato nero di organi e chi, invece, di punizioni che si rifanno alla legge del taglione. Ma una verità fino ad oggi non c’è. Gli interrogativi sono molti. E i dubbi tanti.
Gli investigatori stanno cerando di prendere le impronte digitali per comprendere a chi appartenessero gli arti. Un’operazione non facile, visto lo stato di decomposizione delle mani. La polizia, per il momento, non ha offerto maggiori dettagli.