Sono tempi brutti e bui, nei quali il finto legalitarismo di chi dovrebbe rappresentare la Repubblica italiana si trasforma in un ‘ponziopilatismo’ d’accatto (se non di peggio) che ha consentito a un manipolo di fascisti di Forza Nuova di poter indire una manifestazione nel cuore della Bologna democratica, antifascista, decorata alla Resistenza e vittima di una gravissima strage fascista, come quella alla stazione del 2 agosto del 1980.
Poche decine di provocatori protetti dalla polizia che poche ore prima aveva a forza di manganellate ‘ripulito’ l’area dagli antifascisti che l’avevano pacificamente occupata per impedire quella vergogna.
Quello che è accaduto a Bologna è grave e, seppur con tutte le differenze, ricorda la vergogna del congresso del Msi che fu lasciato fare a Genova e contro il quale ci fu una sollevazione popolare.
Gruppi come Forza Nuova, che sono la negazione della Costituzione e sono dichiaratamente fascisti, dovrebbero essere sciolti. Ma nessuno ha il coraggio civile, etico e politico di farlo. E così questi distillatori d’odio sono ammessi alle elezioni e a loro vengono garantiti diritti e tribune elettorali che sono uno sfregio alle nostre radici democratiche conquistate dopo la Resistenza.
Per motivi d’ordine pubblico si sarebbe potuto vietare il comizietto dei nostalgici di Mussolini. Ma non lo si è fatto.
La Bologna anti-fascista e democratica ha dato la migliore risposta, con dignità, compostezza e fermezza. La vergogna rimane.
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