Forza Nuova, i naziskin del Veneto, saluti romani, gruppi che inneggiano a Hitler. E la giustizia che sbadiglia: la legge consente già di sciogliere i gruppi neonazisti e neofascisti, “la normativa spinge già in quella direzione. Quando ci sono messaggi che richiamano parole d’ordine del fascismo, e per di più vengono veicolati con l’uso della forza e dell’intimidazione, deve intervenire lo scioglimento”. Lo afferma il ministro della Giustizia Andrea Orlando in una intervista a La Repubblica spiegando che “c’è da chiedersi se gli attuali strumenti normativi siano adeguati oppure no. E se vengono utilizzati abbastanza. Alla luce dei fatti a cui stiamo assistendo – un crescendo quasi seriale di episodi e provocazioni scatenate dai movimenti di estrema destra – credo sarebbe utile una ricognizione per capire il motivo per cui le incriminazioni sono così poche. Per questo mi confronterò con il Csm”.
Secondo il ministro “l’interpretazione della legge Scelba è stata ed è troppo riduttiva” perchè “non sempre l’applicazione risulta efficace. Molti gruppi dissimulano. Formalmente non vogliono ricostituire il partito fascista, ma nella pratica portano avanti messaggi e ideologie che riconducono al fascismo. In più dovendo questa legge tenere conto della sentenza definitiva, è chiaro che impone dei tempi non rapidi. La Mancino invece dovrebbe fare uno sforzo in più. E di questo dobbiamo discutere”.
“In casi eccezionali – spiega – si può procedere d’urgenza. Con un provvedimento immediato. È uno strumento a cui si ricorre poco. Forse perché l’idea di mettere al bando con un atto amministrativo un’organizzazione politica può suonare illiberale”.
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