Virginia Raggi: "se rinviata a giudizio non mi dimetterò"

La sindaca di Roma chiamata a testimoniare al processo che vede imputato il suo ex braccio destro Marra. Pd: due morali e Cinque Stelle.

Virginia Raggi
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31 Maggio 2017 - 07.20


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Potrà essere citata in aula la sindaca di Roma ,Virginia Raggi, durante il processo che vede imputati per corruzione l’ex capo del Personale del Campidoglio Raffaele Marra e l’immobiliarista Sergio Scarpellini. I giudici ai quali è affidato il processo hanno disposto che ognuno dei due imputati possa citare 10 testimoni tra quelli indicati nelle liste depositate. E la difesa di Marra ha inserito la Raggi tra i 10 testimoni scelti. Gli avvocati Fabrizio Merluzzi e Francesco Scacchi, difensori di Marra, hanno confermato l’intenzione di convocare la sindaca che con molta probabilita’ sara’ in aula il 30 giugno.

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La sindaca e’ indagata anche in un procedimento collegato. E’ infatti accusata di abuso d’ufficio e falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, all’interno del dipartimento capitolino al turismo. 

 “Stiamo parlando in questo momento di una cosa che non è attuale e comunque direi di no”. E’ quanto ha risposto la Raggi, ai cronisti che le chiedevano se si dimetterà nel caso di rinvio a giudizio per la vicenda Marra.

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Al Convegno sull’economia sostenibile partecipò oltre la Raggi, anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che a proposito della vicenda giudiziaria, interpellato sulla possibilita’ che la sindaca possa essere rinviata a giudizio, ha risposto secco: “nel caso faremo cio’ che il nostro codice etico stabilisce”.

 

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Le reazioni. “Ho letto che la sindaca Virginia Raggi ha affermato che non si dimetterà in caso di rinvio a giudizio nel processo che la vede coinvolta. Mi sento di dire che pur ribadendo il nostro garantismo, in un momento così delicato Roma ha bisogno più che mai di un sindaco nel pieno dei suoi poteri e totalmente legittimato”. Così il deputato Pd Roberto Morassut in una nota. “Un rinvio giudizio – continua – vedrebbe inesorabilmente lesionata la sua immagine e ridotta la sua autorevolezza sia nel quadro nazionale che internazionale e la città subirebbe un danno. Si tratta dunque di un dato fortemente politico e non di un dato solo giudiziario”.

 

“Se rinviata a giudizio non mi dimetterei, dice la sindaca del M5S a Roma Virginia Raggi. Due morali e Cinque Stelle”. Lo scrive su twitter il senatore Pd Andrea Marcucci replicando ad alcune affermazioni della prima cittadina della Capitale.

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Anche il capogruppo Forza Italia al Comune di Roma fa il suo affondo: “Le dichiarazioni del sindaco Raggi, che afferma di non prendere nemmeno in considerazioni l’idea di doversi dimettere se rinviata a giudizio, sono uno schiaffo in faccia a tutti i romani. Non solo la Capitale è ostaggio di una giunta incompetente, che procede a vista su tutte le questioni più importanti, ma oggi appare chiaro che è sotto scacco di un Movimento che non ha alcun rispetto delle istituzioni e delle parole dette in campagna elettorale. L’arroganza e la prosopopea di questo sindaco non ha più limite”. Così in una nota Davide Bordoni.

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