Beppe Grillo è ritornato ad attaccare la stampa. L’occasione per prendersela con i giornalisti è stata durante l’ultima tappa del suo show “Grillo vs Grillo”, ieri sera 27 aprile 2017 a Livorno. L’attacco ai giornalisti è arrivato dopo la pubblicazione del dossier di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa, che denuncia l’effetto di “responsabili politici come Beppe Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l’identità dei giornalisti che danno loro fastidio”.
Il leader del Movimento 5 stelle da Livorno ha confermato esattamente ciò che il rapporto ha messo ben in evidenza. Grillo dal palco si è rivolto al pubblico dicendo: “In sala stasera ci sono i giornalisti, guardate sono qui prendono appunti”. Ha aggiunto: “Guardateli in faccia e ricordatevi di loro”.
Secondo l’accusa mossa da Grillo, i cronisti “estrapolano pezzi di frasi e poi fanno i titoli sui giornali”. “Poi dicono che sono io pericoloso per l’informazione”, ha detto ancora alla platea.
Il rapporto annuale sulla libertà di stampa era gi stato duramente attaccato da Grullo dalle pagine social. Il leader pentastellato aveva twittato, scritto su Facebbok e sul suo blog (ridimensionando ciò che aveva invece scritto in passato): “Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia”. E aveva replicato alle accuse del dossier: “Reporter Senza Frontiere dice che diffondo ‘l’identità’ dei ‘giornalisti sgraditi’. Forse non sono stati informati bene dai direttori dei giornali italiani che li hanno contattati per cambiare la classifica (vi hanno contattato, vero?). Non viene pubblicata l’identità dei giornalisti sgraditi, viene smentita la balla che diffondono o viene risposto alle loro offese gratuite”.
Nel rapporto di Reporter senza frontiere, che fotografa (probabilmente da una distanza più obiettiva della politica nostrana) la situazione in Italia, si legge che il M5S “discredita i media come arma preferita”. E dunque è stato proprio il rapporto sulla libertà di stampa che si è ritotorto contro Grillo: più volte il garante, come ama definirsi, dei cinque stelle aveva attaccato i giornalisti italiani, citando la pessima posizione nella classifica della libertà di stampa. Quest’anno però difficilmente riuscirà ad utilizzare questo metodo per la sua propaganda politica: del resto è additato come uno (se non il principale) responsabile della pessima situazione italiana.
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