De Masi: non voto M5s, ma mi intrigano perché parlano ai poveri
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De Masi: non voto M5s, ma mi intrigano perché parlano ai poveri

In un'intervista il sociologo afferma: li votano alle periferie di Roma e Milano. Mentre Renzi ai Parioli e a Via Montenapoleone

Domenico De Masi
Domenico De Masi
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22 Marzo 2017 - 12.11


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Uno dei massimi e più stimati accademici italiani, Domenico De Masi. L’uomo a cui i grillini si vogliono affidare per ridisegnare le loro politiche in tema di occupazione, ha risposto a due interviste, volgendosi se non entusiasta, perlomeno interessato al movimento di Grillo.

“Ero a cena con l’assessore Massimo Colomban, che abbiamo invitato per un incontro alla Luiss. Grillo si è solo avvicinato a salutare”. Lo ha affermato in un’intervista a la Repubblica  il sociologo Domenico De Masi, visto a cena lunedì sera nello stesso ristorante di Beppe Grillo.

“Sto solo cercando di stampare la ricerca previsionale che abbiamo fatto alla Camera e avevo bisogno del loro consenso. Se poi fanno propria qualche mia idea, ne sarei felicissimo”.

Alla domanda se li voterà? De Masi ha risposto “Non credo, neanche loro mi danno la sicurezza che vorrei: quella di un partito decisamente socialdemocratico e non neoliberista”.

Una riflessione però sulla forza del movimento nei sondaggi è d’obbligo. Secondo De Masi, i Cinque stelle vanno forte nei sondaggi perché “parlano a due settori della società in crescita: i poveri e i digitali. Li votano alle periferie di Roma e di Milano, mentre Renzi lo votano ai Parioli e a via Montenapoleone”.

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Intervistato anche da La Stampa, teorizza che “tra dieci anni i partiti somiglieranno molto più al Movimento Cinque Stelle che non alla Dc”. Racconta di una telefonata ricevuta da Grillo: “Chiedeva di passare un’oretta con me. Sono andato a Milano. C’erano lui e Casaleggio, il giovane. Avevano la ricerca con tutte sottolineature. Avevano un’ora di tempo, siamo stati tre ore. Ho spiegato che il lavoro diminuirà ancora. Spero che tutto questo si traduca poi in proposte di legge”, come “la riduzione dell’orario di lavoro a 36 ore”. “Io ho sempre votato Pd, ha ribadito il sociologo, ma a me questi m’intrigano. Parliamoci chiaro: Craxi, che ha ereditato un partito di 150 anni, non ha mai superato il 16%, questi stanno al 33%”.

Sulle accuse di populismo ai 5 stelle poi De Masi ha risposto: “Aspettavo con ansia di comprendere in che direzione andasse il programma del Movimento, ma sinceramente non l’ho capito, vedremo”.

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