Espulsioni M5s, lo Statuto finisce davanti al giudice: Grillo in tribunale
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Espulsioni M5s, lo Statuto finisce davanti al giudice: Grillo in tribunale

Da domani finisce 'sotto processo' anche il nuovo Regolamento M5s. Intanto in Europa Grillo perde pezzi: via due eurodeputati. E rischiano la penale.

Beppe Grillo
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11 Gennaio 2017 - 17.08


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Finita l’era grillina del giustizialismo, sotto processo ci finisce il nuovo Statuto M5s. Le modifiche allo statuto Cinque Stelle e il nuovo regolamento che, approvato in Rete a ottobre, stabilisce le espulsioni, finiscono davanti al giudice. Alcuni iscritti al Movimento, infatti, hanno deciso di impugnarli davanti ad un giudice, dal quale sarà chiamato Beppe Grillo in qualità di rappresentante legale dell’associazione M5s. Al Tribunale verrà anche chiesta la sospensione cautelare di statuto e regolamento.

Domani verrà dunque notificato l’atto di citazione a Beppe Grillo, in quanto legale rappresentante dell’associazione del 2009 a cui fa capo il M5s, dopodiché l’atto verrà depositato in Tribunale che, in un paio di mesi, potrebbe anche decidere per la sospensione. L’obiettivo dei ricorrenti è annullare tutto il nuovo impianto regolamentare M5s in quanto adottato violando le regole del codice civile per le modifiche statutarie e di “restituire all’assemblea la sua funzione sovrana”. I ricorrenti contestano a Grillo di aver modificato Statuto e approvato il Regolamento con una votazione non assembleare, come espressamene previsto dalla legge, e senza aver raggiunto il quorum richiesto per le modifiche statutarie (75%). Inoltre sarebbe stata anche violata la norma che prevede che tutti gli iscritti vengano chiamati a votare: per Borrè, invece, “alcuni iscritti, pur non essendo espulsi, non sono stati convocati al voto ed hanno trovato il loro account per votare disabilitato mentre sono stati esclusi tutti gli iscritti dopo il 31/12/2015”. Altro tasto su cui puntano i ricorrenti è la “norma in bianco” sul nuovo regolamento fatta votare sullo Statuto. Nel merito del regolamento, invece, i ricorrenti ritengono violate le norme costituzionali che prevedono la libera manifestazione del pensiero così come vengono contestate le modalità di scelta del Collegio dei probi viri e del Comitato d’appello.

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Caos Ue. Dopo una quarantina di parlamentari persi in Italia tra Camera e Senato, il Movimento Cinque Stelle inizia a perdere pezzi anche in Europa. Lasciano il gruppo grillino a Bruxelles gli eurodeputati Marco Affronte eDaniela Aiuto, per passare al gruppo dei Verdi, che nel pomeriggio voterà l’approvazione di questi ingressi.
Sbattono la porta dopo il pasticcio che ha portato alla bocciatura della richiesta di ingresso dei parlamentari cinquestelle tra i liberali dell’Alde. Lasciare il Movimento non sarà però indolore, perché c’è il rischio di incorrere in una sanzione economica: da regolamento pentastellato, la penale per chi non rispetta la linea è di ben 250 mila euro.

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