Come sostiene il detto: piove sul bagnato. Dopo l’arresto di Marra un’altra grana: “La Raggi era ed è ineleggibile, come dimostra l’originale del contratto finora tenuto segreto”. Lo ha detto Monica Cirinnà, rendendo pubblico il contratto stipulato tra il sindaco della Capitale e la Casaleggio Associati. “Si tratta di un contratto vero e proprio, non di un codice etico” ha detto la senatrice del Pd, secondo cui, nel documento, “sono presenti alcune clausole vessatorie tra le quali quella della penale da 150mila euro”.
Questo documento – secondo la Cirinnà – non lascia la libertà d’azione che un sindaco deve avere per legge, un sindaco che deve anche sottoporre le nomine. Il contratto prevede inoltre delle penali, quindi è chiaro che chi lo firma non è eleggibile”.
“Con l’avvocato Venerando Monello e insieme alla deputata Stella Bianchi siamo ricorsi alla magistratura e il 13 gennaio prossimo è attesa la sentenza”, sottolinea la Cirinnà. “Per accertare e ripristinare la legalità ho preteso il deposito l’originale di quel contratto – ha dichiarato l’avvocato Monello – che, come si può vedere, è ben diverso da quello diffuso dal blog di Grillo”.
“In particolare l’originale (firmato) di questo contratto è differente nella parte che contiene l’accettazione espressa da parte della Raggi di alcune clausole vessatorie, tra le quali della penale da 150mila euro – hano sottolineato Cirinnà e Bianchi -. Circostanza che fa di questo cosiddetto codice etico un vero e proprio contratto. Altro che impegno di natura etica e non giuridica come si sono affrettati a definirlo nelle loro rispettive difese”.
“Sussistono, quindi, a nostro parere – hanno concluso le due parlamentari – tutti gli elementi non solo perché il tribunale dichiari la nullità del contratto, ma anche per la dichiarazione di ineleggibilità della stessa Raggi, che a questo punto farebbe meglio a lasciare volontariamente la poltrona prima che a costringerla sia una sentenza”.
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