I sei mesi di Virginia Raggi: liti interne e nomine pericolose

Im questo periodo il no alle Olimpiadi e poco altro: ma tante le grane

Virginia Raggi
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17 Dicembre 2016 - 11.51


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Cosa si ricorda dei sei mesi di Virginia Raggi alla guida del Campidoglio? Il no alle Olimpiadi e poco altro.
In compenso la sindaca grillina ha caratterizzato la sua giunta per un alto grado di conflittualità interna, malumori e la creazione di un pericoloso “raggio magico” che pare essere la principale fonte dei suoi guai.

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28 giugno 2016: la sindaca nomina il fedelissimo Daniele Frongia come capo di Gabinetto. Sulla scelta vengono subito sollevati dubbi di compatibilità con la legge Severino, successivamente fugati dall’autorità anticorruzione (Anac).
2 luglio 2016: Raffaele Marra viene nominato vice capo di Gabinetto vicario. Si scatena una polemica interna nel M5S: il dirigente comunale in passato ha avuto ruoli apicali sia con la giunta comunale di Gianni Alemanno che con quella regionale di Renata Polverini.
6 luglio 2016: Daniele Frongia viene revocato dal suo incarico. Pochi giorni dopo diventa vice sindaco. Mentre Marra viene dirottato a dirigere il dipartimento del Personale.
1 settembre 2016: il capo di Gabinetto della giunta Raggi, Carla Romana Raineri, giudice della Corte di Appello di Milano, si dimette a seguito di un parere dell’anticorruzione che contestava una errore nel tipo di contratto scelto dal Campidoglio per inquadrare il suo ruolo. Sono passati più di tre mesi, ma la carica di capo di Gabinetto reata ancora vacante.
1 settembre 2016: lo stesso giorno si dimette anche il super assessore al Bilancio Marcello Minenna. Per lui erano venute meno le condizioni politiche per continuare in assenza del magistrato al Gabinetto, con cui lavorava in tandem.
1 settembre 2016: rimettono il mandato anche l’amministratore unico di Ama (azienda municipale per l’ambiente e i rifiuti) Alessandro Solidoro e il direttore generale di Atac (l’azienda dei trasporti), Marco Rettighieri.
6 settembre 2016: la sostituzione dell’assessore al Bilancio è complicata. La sindaca nomina Raffaele De Dominicis, ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio.
8 settembre 2016: il neo assessore De Dominicis è indagato per abuso d’ufficio e si dimette. Dopo solo due giorni.
7 ottobre 2016: un ulteriore parere dell’anticorruzione interessa anche la nomina di Salvatore Romeo, dipendente comunale in aspettativa e assunto come capo della segreteria politica. Dopo i rilievi dell’Autorità guidata da Raffaele Cantone il suo stipendio è stato ridimensionato con una delibera ad hoc che lo ha ridotto da 120 mila a 93 mila euro.
13 dicembre 2016: nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 dicembre l’assessore all’Ambiente del comune di Roma Paola Muraro rassegna le dimissioni dopo aver ricevuto un avviso di garanzia. Con un video su Facebook Virginia Raggi annuncia di averle accettate
​15 dicembre 2016: scricchiola la poltrona di Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica entrato in rotta di collisione con la maggioranza. Ciò potrebbe portare secondo avvicendamento in giunta in cinque mesi di amministrazione romana a 5 Stelle.
15 dicembre 2016: blitz della polizia in Campidoglio per acquisire una serie di atti e documenti relativi alle nomine di dirigenti dell’amministrazione Raggi. Il blitz degli investigatori è legato all’inchiesta della Procura di Roma che procede contro ignoti per verificare la regolarita’ delle nomine dei dirigenti Raffaele Marra, Carla Raineri, Salvatore Romeo decise dal sindaco Virginia Raggi

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