Banca Etruria, Boschi: se mio padre fosse indagato non mi dimetterei
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Banca Etruria, Boschi: se mio padre fosse indagato non mi dimetterei

Il ministro per le Riforme ha ribadito: la responsabilità penale è personale e, soprattutto, un'indagine è un procedimento per verificare fatti non una condanna.

Il ministro Maria Elena Boschi
Il ministro Maria Elena Boschi
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12 Gennaio 2016 - 09.01


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“Se mio padre venisse indagato, come qualunque altro cittadino, si deve trovare un avvocato e seguire la vicenda. Ma questo non ha alcun impatto su di me: la responsabilità penale è personale e, soprattutto, un’indagine è un procedimento per verificare fatti non una condanna”. Lo ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a Otto e Mezzo su La7 aggiungendo che “il fatto paradossale è che in una vicenda che vive il sistema bancario italiano e coinvolge altre banche, si continui a parlare solo ed esclusivamente di Banca Etruria”.

Ripercussioni del caso banche sul governo? “C’è una mozione di sfiducia. Il Parlamento deciderà sulla base di quanto il presidente del Consiglio dirà in Aula. Noi siamo tranquilli, il governo ha fatto quello che doveva fare”, ha sottolineato Boschi.

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