Pd: un altro se ne va, Mineo esce dal gruppo del Senato
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Pd: un altro se ne va, Mineo esce dal gruppo del Senato

Il senatore: da oggi lascio il gruppo, auguro buon lavoro ai senatori Democratici e continuerò la mia battaglia in Senato, cominciando dalla legge di Stabilità.

Pd: un altro se ne va, Mineo esce dal gruppo del Senato
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28 Ottobre 2015 - 14.48


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Il senatore, da tempo in rotta di collisione con la maggioranza, ha spiegato i motivi del suo abbandono: “ieri Luigi Zanda mi ha dedicato, senza avvertire nè me nè altri di quale fosse l’ordine del giorno, una intera assemblea, cercando di ridurre le mie posizioni politiche a una semplice questione disciplinare, stilando la lista dei dissidenti ‘buoni’, Amati, Casson e Tocci e del cattivo, Mineo. ‘Il Pd non espelle nessuno’, ha detto Zanda, ma nelle conclusioni ha parlato di ‘incompatibilità’ tra me e il lavoro del gruppo. Non espulsione, dunque, ma dimissioni fortemente raccomandate”.

“Come deluderlo?”, chiosa allora Mineo. “Nel 2013 – ha ricordato Mineo – ho accettato la candidatura come capolista in Sicilia e sono stato eletto in Senato con il Pd, partito che allora parlava di una ‘Italia Bene Comune’. Non amo i saltafossi e quando il segretario-premier ha modificato geneticamente quel partito, provocando una scissione silenziosa, aprendo a potentati locali e comitati d’affare, e usando – attacca – la direzione come una sorta di ufficio stampa di Palazzo Chigi, ho continuato a condurre la mia battaglia nel gruppo con il quale ero stato eletto”.

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“Però è vero che ho votato troppe volte in dissenso: sulla scuola, la riforma costituzionale, l’Italicum, il jobs act, la Rai. Ed è vero che una nutrita minoranza interna, che sembrava condividere alcune delle mie idee, si è ormai ridotta a un gioco solo tattico, lanciando il sasso, ieri sulla legge costituzionale, oggi sulla legge di stabilita’, per poi ritirare la mano”.


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