Riforma Costituzionale, Grasso stoppa Calderoli
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Riforma Costituzionale, Grasso stoppa Calderoli

Riprende in aula la discussione degli emendamenti del disegno di legge Boschi. Il presidente del Senato: Emendamenti della Lega sono irricevibili.

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29 Settembre 2015 - 14.28


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Nell’aula di Palazzo Madama è ripreso il dibattito sugli emendamenti al ddl Boschi sulla riforma costituzionale. “Per rispettare i tempi stabiliti dal calendario dei lavori – ha detto Grasso- la presidenza è impossibilitata a vagliare nel merito l’abnorme numero di emendamenti se non al prezzo di creare un precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile”. Stop del presidente del Senato Pietro Grasso agli 80 milioni di emendamenti della Lega sulle riforme.
Polemizza la Lega mentre il Pd plaude alla scelta del presidente. Restano da esaminare, secondo la presidenza, dunque, ancora 383.500 emendamenti.

Servirebbero 17 anni per analizzare tutti gli emendamenti. Grasso si difende. E’ “l’abnormità” degli 85 milioni di emendamenti della Lega alle riforme a spingere la presidenza del Senato a dichiararli irricevibili.

Al netto di ogni decisione presa oggi e di quelli già ritirati dalle opposizioni, per il ddl Boschi restano 380 mila emendamenti oltre a 3.500 presentati per iscritto.

Le reazioni Ha preso la parola Vito Crimi (M5s) che si è dichiarato “allarmato” per la decisione di Grasso, che creerebbe un “precedente”. Secondo il senatore pentastelalto in futuro , su altre leggi, potrebbero essere fissati tempi di voto molto più brevi, e dichiarare irricevibili “anche solo 100 emendamenti”. “Vi invito a riflettere – ha risposto Grasso – Io ho parlato dell’abnormità del numero degli emendamenti. M5s ne ha presentati 117. Tra 117 e 85 milioni di emendamenti c’è quel ‘range’ che costituisce l’abnormità. E’ stato calcolato che ci vorrebbero 17 anni per esaminarli. L’abnormità non è soggettiva ma oggettiva”.

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Calderoli “E’ abnorme il numero di 85 milioni di emendamenti?. Puo’ darsi. Ma non è abnorme un governo che si rifiuta di discutere con sua maggioranza?. Non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di discutere in Commissione”. Lo ha detto Roberto Calderoli, intervenendo in Senato, dopo che sono stati dichiarati irricevibili i suoi 85 milioni di emendamenti.

Renzi Intanto il premier Matteo Renzi dagli Usa ha detto la sua in un’intervista Bloomberg tv, registrata a margine dei lavori dell’assemblea generale dell’Onu: “Sia che Berlusconi decida di votare la riforma, sia che decida di non votarla per me non cambia nulla – spiega il presidente del Consiglio – Il governo ha una buona maggioranza”.

“Berlusconi all’inizio ha deciso di sostenere la riforma perchè tagliava i costi del Parlamento e semplificava il processo legislativo – continua Renzi – poi ha cambiato idea. Penso che in senato Berlusconi, o meglio il suo partito, non voterà la riforma ma è molto difficile fare previsioni su Berlusconi”, ha aggiunto Renzi.

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