In un’intervista, concessa in esclusiva a Famiglia Cristiana online, Monsignor Nunzio Galantino Segretario Generale della conferenza episcopale italiana risponde a tono al segretario della Lega Matteo Salvini al presidente del Veneto Luga Zaia e a Grillo e ribadisce quanto detto affermando: “Hanno criticato pesantemente il papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso perché papa Francesco è molto popolare”.
Alla domanda sul motivo per cui sia criticato periodicamente, risponde che in Italia la percezione dell’accoglienza ai migranti è errata: “La gente crede che abbiamo accolto 18 milioni di stranieri. Invece sono meno del 7%: lavorano, pagano le tasse e contribuiscono quasi al 7% della nostra ricchezza”.
Riconferma che i “piazzisti da quattro soldi” sono molti: “Piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti”, sottolinea. Come l’accusa alla Cei di “guadagnarci con gli immigrati” è per Galantino “una banalità spaventosa”.
“Vengano a dare un’occhiata. Noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna”, dice Galantino a Famiglia Cristiana.
“Facciamo ciò che il Vangelo ci impone di fare e non dobbiamo giustificarci.
Piuttosto è il governo che è del tutto assente sul tema dell’immigrazione. Abbiamo scritto leggi che respingono gli immigrati e non prevedono un’integrazione positiva”. La legge “impone la non integrazione” e “nessuna forza politica si applica alla questione”, dal momento che si rischiano i voti.
E conclude: “Smettiamo una volta per tutte con la richiesta al papa di portare gli immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitarli nelle chiese e nei seminari. E’ un mantra che non si può più ascoltare. In Vaticano papa Wojtyla ha aperto una delle prime mense ai poveri e vi sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche”.
In conclusione Monsignor Galantino si chiede se anche Salvini, Zaia e Grillo agiscano allo stesso modo: “Forse se visitassero i campi profughi e le Caritas li aiuterebbe a capire”.
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