«Non dobbiamo abbassare la guardia. Non permettiamo che l’abitudine a liberta e democrazia rischi di inaridire il modo di guardare alle istituzioni democratiche, pur con tutti i difetti che se ne possono evidenziare, rifiutando di impegnarvisi o anche soltanto di seguirne seriamente la vita». Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Repubblica’ ha parlato del 25 aprile.
«Questo mi fa ricordare la lettera di un giovanissimo condannato a morte della Resistenza che, la sera prima di essere ucciso, scriveva ai genitori che il dramma di quei giorni avveniva perché la loro generazione non aveva più voluto saperne della politica -prosegue il Capo dello Stato-. Inoltre, oggi, assistiamo al riemergere dell’odio razziale e del fanatismo religioso: i morti delle Ardeatine è come se ci ammonissero continuamente, ricordandoci che mai si può abbassare la guardia sulla difesa strenua dei diritti dell’uomo, del sistema democratico».
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