Giovanardi: per Cucchi e Aldrovandi non fu tortura
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Giovanardi: per Cucchi e Aldrovandi non fu tortura

Il senatore si Ap: hanno perfettamente ragione i sindacati di polizia a temere una strumentalizzazione.

Giovanardi: per Cucchi e Aldrovandi non fu tortura
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8 Aprile 2015 - 17.00


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Giovanardi anche dopo che il parlamento vuole concedere l’autorizzazione a procedere perché venga processato per diffamazione nei confronti della famiglia Aldrovandi non perde l’occasione per alimentare polemiche e ferire la sensibilità delle famiglie, Aldrovandi e Cucchi. «Hanno perfettamente ragione i sindacati di polizia a temere una strumentalizzazione, già in corso, della decisione della Corte europea di Strasburgo. Spacciare infatti per tortura, come questa mattina appare largamente propagandato sui media, casi come quelli di Cucchi o Aldrovandi, stravolge completamente le finalità di una norma da introdurre nel codice penale su questo reato che deve indicare fattispecie chiare ed equilibrate».

Lo afferma in una nota il senatore di Ap Carlo Giovanardi commentando la sentenza di Strasburgo che ha definito «tortura» quanto accadde, durante il G8 di Genova, con l’irruzione della polizia nella scuola Diaz. «In caso contrario – aggiunge Giovanardi – si rischia che ogni mafioso arrestato denunci magistrati, carabinieri e polizia penitenziaria per le acute sofferenze psichiche derivate dall’ arresto e dalla detenzione in carcere o che nessun componente delle forze dell’ordine sia tutelato quando interviene in ordine pubblico o per fermare violenti, se si insiste a definire tortura episodi che sono stati qualificati, in alcuni casi con assoluzione e altri con condanna, come reati colposi e non certamente punibili con l’ergastolo».

 

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