Soldi per le cure e più poteri ai sindaci contro le slot
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Soldi per le cure e più poteri ai sindaci contro le slot

Fiera del consumo critico a Milano. Tra le richieste al governo: limitazioni alla pubblicità e maggiori controlli sui flussi di denaro e le infiltrazioni mafiose nel settore.

Soldi per le cure e più poteri ai sindaci contro le slot
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redazione Modifica articolo

14 Marzo 2015 - 16.28


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#renzifalacosagiusta: è l’hastag della nuova campagna contro il gioco d’azzardo promossa dalla Scuola delle buone pratiche, organizzata da Terre di mezzo e Legautonomie. Una campagna che prende il nome da Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, aperta oggi a Milano nei padiglioni di Fieramilanocity. Nell’ambito di questa fiera si sta infatti svolgendo una nuova edizione della Scuola delle buone pratiche, che è stata l’artefice del Manifesto dei sindaci contro l’azzardo (al quale aderiscono oltre 500 comuni) e della legge di iniziativa popolare depositata in Parlamento nel 2014 insieme ad oltre 90 mila firme. #renzifalacosagiusta vuole sollecitare il Governo su quattro punti: limitazioni alla pubblicità dei giochi, più poteri agli enti locali sulla concessione delle autorizzazioni ad aprire sale gioco o installare nei locali pubblici le slot machine, fondi per la prevenzione e la cura delle persone affette da gioco d’azzardo patologico, maggiori controlli sui flussi di denaro e le infiltrazioni mafiose nel settore. Il Governo è infatti in procinto di presentare il testo del decreto fiscale, che conterrà un capitolo importante sul gioco d’azzardo. “Invitiamo i sindaci e ogni cittadino a partecipare alla campagna -spiega Angela Fioroni, segretaria lombarda di Legautonomie-, rilanciando dai propri profili l’hastag. Chiediamo al Governo di accogliere le nostre sollecitazioni, che sono poi il frutto del confronto di centinai di sindaci, operatori sociali e cittadini”.

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“Finora siamo rimasti molto delusi dagli atti messi in campo da Parlamento e Governo”, ha affermato don Armando Zappolini, referente del coordinamento di associazioni “Mettiamoci in gioco”, durante la presentazione della campagna di pressione sul premier. “Ai buoni propositi non sono seguiti provvedimenti coerenti -ha aggiunto il sacerdote-. I buoni propositi di questa politica non ci incantano più. Vogliamo fatti concreti”.

All’incontro di presentazione della campagna ha partecipato anche don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità: “La diffusioni delle slot machine e del gioco d’azzardo non è frutto del caso -ha sottolineato-, ma è figlia della finanza creativa che ha un nome e un cognome: Giulio Tremonti, che ha dato il via ad uno Stato che vuole fare cassa tramite il gioco d’azzardo”. Secondo il presidente della Casa della Carità, “il gioco d’azzardo sta avendo effetti devastanti sulle persone e gli enti locali e le associazioni si trovano ogni giorno a fare i conti con singoli o famiglie in crisi”.

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