Renzi su Tsipras: sua vittoria una speranza contro la crisi

L'offensiva diplomatica di Alexis Tsipras e del suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis punta sulla Capitale.

Renzi su Tsipras: sua vittoria una speranza contro la crisi
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3 Febbraio 2015 - 18.30


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Il premier Matteo Renzi ha ricevuto con il picchetto d’onore, nel cortile di Palazzo Chigi, il primo ministro greco Alexis Tsipras.
“Sono convinto che abbiamo tutti bisogno di leggere nel risultato delle elezioni greche il messaggio di speranza che viene da un’intera generazione di persone che chiedono di avere più attenzione riguardo all’interesse verso chi sta subendo la crisi”. Lo ha detto Matteo Renzi al termine dell’incontro con Alexis Tsipras.

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“Mi metto alla tua sinistra anche se non è facile”. Così Matteo Renzi scherza con il primo ministro greco Alexis Tsipras riferendosi al podio per la conferenza stampa dopo il bilaterale a Palazzo Chigi.

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“Possiamo vedere la fine della crisi greca a partire da giugno”: lo ha detto il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis parlando con giornalisti italiani a Roma. “Si può fare. A patto che in Europa ci calmiamo tutti. Occorre un accordo ponte che ci dia il tempo, tipo un mese, o sei settimane a partire da fine febbraio per mettere a punto un’intesa, che poi attueremo a partire dal primo giugno. La nostra crisi finirà. Vedrete, se ci sarà l’accordo, quanto velocemente arriveranno i capitali”.

Dall’Italia ci aspettiamo un approccio razionale “Il vostro caso mostra c’è qualcosa di sbagliato in Eurozona” “Dall’Italia cerchiamo segnali di un approccio più razionale nell’ambito dell’Eurozona”: lo ha detto il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis a Roma. “Spiego: la vostra economia è seria, è produttiva, dal punto di vista culturale, della manifattura, fate quasi tutto e quel che producete lo fate molto bene. Avete amministrato bene l’economia, avete raggiunto quasi un equilibrio di bilancio corrente, il vostro governo vi ha tenuto nei parametri di Maastricht e avete anche un surplus primario. Eppure, nonostante questo, avete un debito insostenibile. Quando succede questo – ha sottolineato Varoufakis – vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nell’architettura dell’Eurozona. Se voi state così, allora la Grecia non ha chance”. “E’ ora di dire che non c’è una crisi greca, italiana o irlandese, ma una crisi sistemica che deve essere affrontata sistematicamente, cosa che l’Europa non ha fatto, ma solo finto di fare”, ha concluso.

Varoufakis domani incontrerà Draghi a Francoforte. Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis vedrà giovedì a Berlino il suo omologo tedesco Wolfgang Schauble. Lo ha detto lo stesso ministro a Roma dove oggi incontrerà il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Domani, invece, Varoufakis vedrà a Francoforte il presidente della Bce Mario Draghi.

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Il neo premier greco, che giunge da Cipro, prima tappa del suo tour europeo, arriva per spiegare al presidente del Consiglio Matteo Renzi le proposte greche per superare l’impasse tra Atene e i suoi creditori internazionali sull’esplosivo tema del debito ellenico. Sperando di trovare una sponda nel premier italiano, con il quale condivide una ricetta europea più rivolta allo sviluppo che all’austerità.

Varoufakis: crisi greca risolta entro giugno Possiamo vedere la fine della crisi greca a partire da giugno”: lo ha detto il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis parlando con giornalisti italiani a Roma. “Si può fare. A patto che in Europa ci calmiamo tutti. Occorre un accordo ponte che ci dia il tempo, tipo un mese, o sei settimane a partire da fine febbraio per mettere a punto un’intesa, che poi attueremo a partire dal primo giugno. La nostra crisi finirà. Vedrete, se ci sarà l’accordo, quanto velocemente arriveranno i capitali”.

Dall’Italia ci aspettiamo un approccio razionale “Il vostro caso mostra c’è qualcosa di sbagliato in Eurozona” “Dall’Italia cerchiamo segnali di un approccio più razionale nell’ambito dell’Eurozona”: lo ha detto il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis a Roma. “Spiego: la vostra economia è seria, è produttiva, dal punto di vista culturale, della manifattura, fate quasi tutto e quel che producete lo fate molto bene. Avete amministrato bene l’economia, avete raggiunto quasi un equilibrio di bilancio corrente, il vostro governo vi ha tenuto nei parametri di Maastricht e avete anche un surplus primario. Eppure, nonostante questo, avete un debito insostenibile. Quando succede questo – ha sottolineato Varoufakis – vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nell’architettura dell’Eurozona. Se voi state così, allora la Grecia non ha chance”.

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“E’ ora di dire che non c’è una crisi greca, italiana o irlandese, ma una crisi sistemica che deve essere affrontata sistematicamente, cosa che l’Europa non ha fatto, ma solo finto di fare”, ha concluso.

Bce dibatte su uscita da Troika Atene non vuole la Troika e la Bce “sta pensando a un ritiro” dal ‘trio’ formato da Ue, Eurotower e Fmi. Lo scrive il giornale economico tedesco Handelsblatt che, citando sue fonti, aggiunge: “il dibattito interno è in corso”. Per il quotidiano tedesco inoltre anche il Fmi non vede nell’Europa una sua priorità e potrebbe lasciare la task force. Motivo delle riflessioni all’Eurotower – si legge ancora nell’articolo titolato “La fine della Troika” – la circostanza che “se la Bce acquisterà in grande stile titoli di Stato, potrebbe arrivare a un conflitto di interessi”. Elemento “messo in chiaro dall’avvocato generale della corte di Giustizia europea”.

“La Bce userà questa chance per un’uscita”, continua Hb, citando sul punto fonti del governo tedesco. Intanto, si legge ancora, anche il Fmi “da tempo” ritiene che gli stati europei “non siano affatto una priorità per un’organizzazione di aiuto internazionale. “E dunque oggi, piuttosto che domani, si intende uscire” dall’organo di controllo basato sulle tre istituzioni. “Così – è la conclusione – resta solo la Commissione europea”. E se la Troika dovesse sparire, sarebbe questo un “primo successo” di Alexis Tsipras.

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Gelo da Juncker “A Tsipras, che vedrò domattina, ho già detto due volte che dobbiamo tenere in conto sia le scelte democratiche dei greci che le convinzioni degli altri, e non cambiamo tutto solo perché un Paese lo vuole”: così il presidente della Commissione Jean Claude Juncker al Parlamento Ue. Motivo delle riflessioni all’Eurotower – si legge ancora nell’articolo titolato “La fine della Troika” – la circostanza che “se la Bce acquisterà in grande stile titoli di Stato, potrebbe arrivare a un conflitto di interessi”. Elemento “messo in chiaro dall’avvocato generale della corte di Giustizia europea”.

“La Bce userà questa chance per un’uscita”, continua Hb, citando sul punto fonti del governo tedesco. Intanto, si legge ancora, anche il Fmi “da tempo” ritiene che gli stati europei “non siano affatto una priorità per un’organizzazione di aiuto internazionale. “E dunque oggi, piuttosto che domani, si intende uscire” dall’organo di controllo basato sulle tre istituzioni. “Così – è la conclusione – resta solo la COmmissione europea”. E se la Troika dovesse sparire, sarebbe questo un “primo successo” di Alexis Tsipras.

Da quando è entrato a palazzo Maximos (l’ufficio del premier greco) martedì scorso, Tsipras – partito subito con l’abolizione delle privatizzazioni, l’aumento del salario minimo e la riassunzione di statali licenziati – non ha avuto vita facile, tra alternanti segnali di comprensione e di chiusura dall’Europa e dalle capitali del continente verso la sua campagna per il taglio del debito e la fine dell’austerità. Stamane, Renzi ha spiegato ai microfoni di Rtl che sulla Grecia “serve serietà, prudenza e responsabilità”, sostenendo che “l’euro si sta mettendo sulla strada giusta ma bisogna andare più veloci” nella via della flessibilità.

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“E’ fondamentale dare un messaggio chiaro – ha aggiunto il premier – noi abbiamo detto che vogliamo cambiare la politica economica in Europa e non per la Grecia. Siamo in prima linea e son contento che in tanti stanno arrivando”. E il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi ha aggiunto, intervistato dall’agenzia greca Ana-Mpa, che l’Italia “è uno dei creditori della Grecia, ma vuole adottare una posizione logica e non strangolare il proprio debitore”. Roma, ha sottolineato, è pronto “ad ascoltare con interesse e sincerità le richieste e le proposte del governo greco”. “Credo che Tsipras abbia bisogno di alleati in Europa e che Renzi abbia l’occasione per trovare un alleato serio dal punto di vista della contestazione dell’egemonia della signora Merkel”, ha osservato il leader di Sel, Nichi Vendola, alla vigilia dell’incontro di Roma.

Mentre Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre hanno scritto una lettera aperta al premier per chiedere che Tsipras “non sia lasciato solo, né sul debito né sulla riforma dell’euro”. Ma non tutti ovviamente sono così dialoganti, a cominciare – come sempre – dalla Germania, per la quale una riforma della troika o un cambiamento del meccanismo di valutazione dei programmi di salvataggio “non è in programma”, ha avvertito il portavoce di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble rispondendo a una domanda sulle richieste di Atene. Il meccanismo di controllo, sottolinea Berlino, non può essere cambiato “da una sola parte”. E per una fonte del governo di Berlino Angela Merkel e Matteo Renzi – che ieri si sono sentiti al telefono – sono “uniti” nei confronti di Atene. Entrambi sarebbero del parere di “aspettare di capire quali saranno le proposte del nuovo governo greco”.

Sempre da Berlino, trapela la notizia che la cancelliera non vorrebbe avere un faccia a faccia con Tsipras prima del vertice europeo del 12 febbraio. Un’indiscrezione poi corretta da una nota che definisce Tsipras “benvenuto” a Berlino, ma che precisa che ancora non c’è una richiesta di incontro.
Ma se la Germania resta fredda, Bruxelles ricorda che Jean Claude Juncker ha già detto che la troika non ha futuro e che pensa ad un meccanismo di controllo parlamentare sugli accordi.

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Tuttavia, qualsiasi ipotesi di cambiamento “non sarà comunicata prima di averne discusso mercoledì prossimo direttamente con il premier Alexis Tsipras”. “Il punto di partenza per discutere con Tsipras sono le sue dichiarazioni di sabato con cui ribadisce che gli impegni con Fmi e Ue non saranno traditi”, ha assicurato il portavoce di Juncker.

E accanto a Tsipras, che oggi incontrerà anche la presidente della Camera Laura Boldrini e forse anche esponenti della lista ‘L’Altra Europa con Tsipras’, ci sarà anche Varoufakis, l’avversario giurato della troika che ieri ha incassato un parziale sostegno della Francia alla sua intenzione di ridurre il “fardello” del debito greco. E che oggi a Londra ha visto il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne (con i giornali britannici che non hanno perso tempo a evidenziare il contrasto tra l’abbigliamento formale di Osborne e l’ormai celebre camicia fuori dai pantaloni di Varoufakis), per il quale “lo stallo fra la Grecia e l’eurozona sta diventando il più grande rischio per l’economia globale”.

Per Varoufakis, intervistato da Channel 4, “ci sarà un accordo a breve che sistemi il problema greco una volta per tutte”. Il ministro ha parlato di una “relazione costruttiva” con Londra e sottolineato che c’è la comune determinazione nel porre fine alla “pretesa” che ha reso la Grecia “una ferita purulenta” per l’eurozona. Oggi a Roma ci sarà anche lui: in programma un pranzo di lavoro con Pier Carlo Padoan.

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