Renzi e Prodi avevano fissato questo incontro mesi fa. Hanno discusso degli scenari in Libia e in Ucraina e della rotta dell’economia europea. Un faccia a faccia di quasi due ore, assolutamente inedito. In realtà il colloquio, a cui ha partecipato anche Graziano Delrio, da sempre amico del professore, avrebbe affrontato la partita cruciale dei prossimi mesi: la successione di Giorgio Napolitano, con il premier intenzionato a capire le intenzioni dell’ex presidente del consiglio prima di dare il via alle grandi manovre dentro il Pd e con gli altri partiti. Il leader Pd, non vuole compiere passi falsi o riedizioni del caos del 2013, nel delicatissimo passaggio dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica.
Il ministro Maria Elena Boschi ha spiegato che il Pd sceglierà un nome per il Colle “che poi sottoporrà agli altri partiti”, da Fi a M5S. A monte, quindi, è necessario fare chiarezza sulle reali intenzioni di personalità che,vvengono citate nei toto-nomi. E indovinate chi c’è tra i nomi in cima alla lista? ProprioRomano Prodi, che per una parte della minoranza Pd, per Sel ed una frangia M5S rappresenta ancora il profilo ideale. Renzi ha affermato di non essere affatto contrario alla candidatura del Professore, che proprio nel 2013, i renziani sostennero contrari alla candidatura di Franco Marini. Ma è ancora vivo lo spettro dei 101.
Per la sua levatura internazionale, il governo potrebbe sostenere la corsa del Professore per un ruolo all’Onu, dove nel 2017 si libererà anche il posto di segretario generale. Un’offerta che Prodi, avrebbe considerato di difficile realizzazione per il peso dell’Italia nello scacchiere mondiale. Il Professore ha comunque ribadito che il Quirinale non è nei suoi programmi futuri. Ma al tempo stesso, il Professore ha detto: non è in mio potere impedire che il mio nome venga avanzato da amici politici.
Silvio Berlusconi cosa farà? Quali nomi a lui vicini vorrà proporre?
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