Nel Pd non vogliono parlare di spaccatura, ma è evidente che esista una linea invisibile tra renziani e ‘non’, testimoniata anche dall’ultimo voto sulla riforma del Senato, in cui il Governo è andato sotto. Gianni Cuperlo non si nasconde e in un’intervista a Repubblica parla anche dell’ipotesi dimissioni: “Renzi vuole l’ubbidienza? Basta una parola. Per quanto mi riguarda se mi chiede di lasciare il mio posto di deputato, io un minuto dopo, mi dimetto e gli restituisco quello che evidentemente ritiene di sua proprietà”. Cuperlo dà anche un segno di apertura sulla riforma del Senato, ma a certe condizioni: “Non lavoro per fa cadere il Governo. La responsabilità di rendere il testo più coerente io la sento e sarei preoccupato di parlamentari capaci solo di dire sì, a prescindere”.
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