Dallo staff del vice-sindaco alla corte di Buzzi

Falso laureato fu allontanato e poi assunto dalla coop sotto inchiesta. Assunzione per ingraziarsi la politica.

Dallo staff del vice-sindaco alla corte di Buzzi
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9 Dicembre 2014 - 16.25


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Per capire meglio quanto fossero densi ed intrecciati i rapporti fra la 29 giugno e la politica in quel sistema che oggi chiamiamo, a ragione, mafia capitale, vogliamo riportare un episodio piuttosto esplicativo. Qualche mese fa si scopre che nella segreteria di Luigi Nieri, il vicesindaco, lavora tale Andrea Bianchi privo del necessario titolo di laurea che invece aveva dichiarato di avere.

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Scoppia lo scandalo in Campidoglio ed il vicesindaco è costretto ad allontanare il suo storico collaboratore che lo segue, millantando sempre il medesimo titolo di studio, dalla Regione Lazio.
Andrea Bianchi viene allontanato dal Campidoglio con gran clamore su tutti i giornali e rimane disoccupato.
Ma oggi scopriamo dove è finito Andrea Bianchi. Dove è andato a lavorare?
Presto detto perché lo ritroviamo nelle intercettazioni telefoniche dell’indagine mafia capitale.

Fra i molti “cavalli” a disposizione di Buzzi in Campidoglio citati nelle carte (Giovanni Quarzo, Daniele Ozzimo, Francesco D’Ausilio, Mino Dinoi, Luca Giansanti, Fabrizio Panecaldo,Erica Battaglia, Annamaria Cesaretti, Mirko Coratti, alcuni presidenti di Municipio, Gianni Alemanno e Luigi Nieri) spunta anche lui. Buzzi, cita anche l’ex caposegreteria di Nieri, quello che si dimise perché non era laureato e che venne “sistemato” proprio presso la Cooperativa 29 Giugno “Si però qui quando c’avemo Bianchi (Andrea Bianchi, ndr) famo lavora’ Bianchi”.

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