«Voglio capire se il Pd è considerato un luogo di confronto, oppure se il nostro spazio si perde nel flusso renziano», «sono passato alla riunione di D’Alema e Bersani, situazione difficile, ormai siamo sul filo». Lo ha affermato Pippo Civati, che ha avvertito: «Dai prossimi passaggi, legge elettorale, riforme, Jobs act, manovra, si capirà tutto. Certo, se passa il progetto del partito unico di centro, la risposta su cosa faremo purtroppo già c’è».
«L’Italicum – ha spiegato Civati – rischia di diventare l’unicum: così nasce il partito unico di centro, una grande forza che domina il sistema. Attorno c’è una destra anti-euro e antitutto. E una sinistra che viene schiacciata e rinuncia ai tratti riformisti».
«Ecco il quadro – ha proseguito prosegue: – Renzi in mezzo diventa un leader nazionalpopolare, senza ideologie, che picchia sempre più spesso sulla sinistra. È un crescendo contro i sindacati, gli intellettuali, la vecchia guardia. Un continuo martellare». E sulla legge elettorale Civati ha commentato: «Sono liste bloccate, si tratta di fatto di un’elezione indiretta. Senza contare che un capolista può esserlo in dieci collegi: così, alla fine, la segreteria di partito può decidere anche per i secondi classificati». Infine, sul Jobs Act, Civati assicura: «Se si continua così, alla Camera il dissenso crescerà».
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