Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un’intervista, ha attaccato il presidente del Consiglio, rispondendo dopo l’affermazione del premier che ha chiuso la porta al dialogo con i sindacati: «Renzi è a Palazzo Chigi per volere dei poteri forti» ed è per questo che «non parla con noi ma solo con le corporazioni».
Camusso ha ricordato quanto affermato dall’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, il 2 ottobre 2014, sulla necessità di togliere «i rottami dai binari». Un compito affidato a Matteo Renzi, che, ha sottolineato il top manager, «abbiamo messo là per questa ragione». Questa dichiarazione, secondo la numero uno della Cgil, «non è stata mai smentita. A me colpisce molto che un cittadino svizzero, che ha spostato le sedi legale e fiscale della Fiat all’estero, possa dire del nostro Presidente del Consiglio: ‘l’abbiamo messo là’ e che lo possa fare senza suscitare alcuna reazione».
Per Camusso, «questo spiega l’attenzione del Governo nei confronti dei grandi soggetti portatori di interessi particolari» e «quelle parole di Marchionne illustrano meglio di qualsiasi altro ragionamento perché questo governo non ha alcuna disponibilità a confrontarsi con chi, come i sindacati, rappresenta interessi generali, non corporativi».
«Il Governo – ha incalzato e concluso il segretario – copia le proposte delle grandi imprese di Confindustria».
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