Dopo l’espulsione degli attivisti del Movimento 5 stelle, intervenuti sul palco nel corso della manifestazione al Circo Massimo, c’è molto fermento tra i grillini: sul web piovono le critiche e si parla di altri possibili casi.
Parla Di Maio Cosa pensa delle espulsioni dei contestatori? Che pensa di questa modalita’ del M5s e di Beppe Grillo? “Sacrosanto quando le persone non sono più all’altezza del loro ruolo”, ha affermato il vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ai microfoni di RTL 102.5.
E aggiunge: “Parliamo di persone che avevano il compito di garantire la sicurezza del palco del Circo Massimo e sono stati i primi ad infrangere le regole della sicurezza.
È come se una vostra collaboratrice in studio afferrasse il microfono in questo momento e iniziasse ad urlare, non sarebbe piu’ all’altezza del suo ruolo e devo dire che rispetto alle espulsioni che ci sono in tutti gli altri partiti noi ci limitiamo ad inibire l’utilizzo del simbolo a persone che crediamo abbiano tradito la nostra fiducia e sono di gran lunga inferiori alle espulsioni del Pd sui territori nazionali”.
“Io mi permetto solo di dire che queste persone sono quattro persone che non sono nemmeno elette nel Movimento Cinque stelle – prosegue Di Maio – che han tradito la nostra fiducia e a cui abbiamo inibito l’utilizzo del simbolo.
Il pandemonio che è stato creato in questo caso specifico credo che offenda anche l’intelligenza delle persone che seguono i media e gli strumenti di informazione perche’ hanno ben altri problemi che preoccuparsi di quattro persone sul palco che dovevano occuparsi della sicurezza del palco e invece l’hanno infranta”.
Artini pensa positivo “Penso proprio di no. Per quale motivo?”. Lo afferma al Corriere della Sera, il deputato del M5s, Stefano Artini, replicando alla domanda se sarà lui il prossimo espulso. Sul fatto che Grillo e Casaleggio lo hanno accusato via blog, Artini precisa: “Bisogna chiarire che quelle cose scritte sul blog erano state preventivamente autorizzate dall’ assemblea”. “Sono nel Movimento perché si guarda ai temi – spiega Artini. – Parlare di noi stessi è guardarsi i piedi e io voglio guardare avanti”.
Il post di Grillo relativo all’immigrazione, aggiunge, “l’ho visto vagamente. La nostra posizione di parlamentari però è molto chiara. C’è una mozione di Manlio Di Stefano che tocca ogni singolo aspetto, dal trattamento sanitario a come aiutare chi è disagiato per via degli sbarchi”, “il Movimento – assicura – non è né di destra né di sinistra”.
“Le polemiche – sottolinea quindi Artini – non devono rientrare nelle scelte politiche del gruppo. Io ho già detto ai colleghi che il Movimento ha tre mesi di tempo per esprimere una chiara definizione di cosa vuol fare in Parlamento”.
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