L’affondo contro il leader del Movimento 5 stelle arriva direttamente da Giovanni Favia, suo ex-pupillo e primo epurato eccellente dalle file del Movimento:
«Grillo è un danno per la democrazia, perchè è riuscito a trasformarla da ‘diretta’ a ‘eterodiretta’, e il M5s è un partito-agenzia. Ormai mancano solo Pizzarotti, già de facto un escluso, e tutti gli altri della prima ora».
Favia, nel corso della presentazione della lista civica ‘Liberi cittadinì da lui fondata per le regionali dell’Emilia-Romagna, definisce il M5S «un grande ufficio di collocamento» e parla dei ‘dissidentì come dei «dieci piccoli indiani». L’ex M5S ritiene il progetto di Beppe Grillo «ormai fallito. Quello che sette anni fa era un disegno pulito, oggi non c’è più. Ora ci sono solo arrampicatori sociali che ripetono degli slogan a memoria, sono totalmente impreparati e fanno gli adulatori del popolo».
«Sono vicino a Defranceschi, perchè ci sono passato anche io – aggiunge Favia sul suo ex collega di gruppo – Uscire dal Movimento è psicologicamente difficilissimo. C’è talmente tanto fanatismo che al suo interno si respira un clima da ‘settà. Sono pecore che dietro la tastiera diventano dei dobermann», conclude Favia.
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