Renzi: sono pronto a sfidare i sindacati

Il segretario del Pd ribadisce la sua linea sull'articolo 18 ma apre al reintegro per motivi disciplinari e discriminatori. Discussione aperta.

Matteo Renzi
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29 Settembre 2014 - 18.48


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Matteo Renzi chiama il Pd a raccolta, in occasione della direzione sulla riforma del lavoro.

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“Vi propongo di votare con chiarezza un documento che segni il cammino del Pd sui temi di lavoro e occupazione e che ci consenta di superare alcuni tabù che ci hanno caratterizzato in questi anni”, afferma Matteo Renzi.

Sulle divisioni interne al partito, il premier ha aggiunto: “Le mediazioni vanno bene, il compromesso va bene, ma non si fanno a tutti i costi”.

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“Riorganizzazione lavoro e welfare” – “Una profonda riorganizzazione del mercato del lavoro e anche del sistema del welfare”. E’ la decisione che Renzi ha chiesto chiede di assumere alla direzione Pd.

“Dividersi dentro ma poi uniti” – “Non siamo un club di filosofi ma un partito politico che decide, certo discute e si divide ma all’esterno è tutto insieme. Questa è per me la ditta – ha spiegato il premier – . “Le mediazioni vanno bene, il compromesso va bene, ma non si fanno a tutti i costi i compromessi”.

“80 euro contano per cittadini non per editoriali” – “Ottanta euro sono un fatto di dignità prima ancora che di giustizia sociale e sono importanti per milioni di italiani e non per 100 editorialisti”, ha ricordato Renzi.

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“Rispetto Costituzione è avere lavoro, no art.18” – “Il rispetto del diritto costituzionale non è nell’avere o no l’art. 18, ma nell’avere lavoro. Se fosse l’art.18 il riferimento costituzionale allora perché per 44 anni c’è stata differenza tra aziende con 15 dipendenti o di più? – ha sottolineato il premier. L’attuale sistema del reintegro va superato, certo lasciandolo per discriminatorio e disciplinare”.

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