Lega-Fratelli d'Italia: verso un partito unico

Meloni e Salvini trattano per una federazione anti-euro e filo-lepenista che copra territorialmente nord e centro-sud. Tensioni con Crosetto e La Russa. L'annuncio ad Atreju.

Lega-Fratelli d'Italia: verso un partito unico
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16 Settembre 2014 - 18.30


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Le crepe all’interno del centrodestra si fanno di giorno in giorno più profonde: Froza Italia è in subbuglio permanente, visti anche gli ultimi sondaggi, e le spaccature interne a Fratelli d’Italia sono sempre più evidenti, soprattutto tra Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Ma la notizia che più di tutte porterà scompiglio all’interno della coalizione è l’annuncio che verrà dato il prossimo weekend all’Isola Tiberina, durante “Atreju 2014”: Lega Nord e Fratelli d’Italia, secondo fonti interne ai due partiti, potrebbero unirsi in una nuova federazione anti-euro e filo-lepenista che coprirà l’intero territorio nazionale, da Nord a Sud, e si porrà come diretto oppositore di Forza Italia, molto più vicino al Ppe e alla linea politica di Angela Merkel. Basti ricordare che qualche mese fa, durante la campagna elettorale per le europee, Marine Le Pen parlò di Giorgia Meloni come l’interlocutrice principale in Italia per formare un fronte anti euro e si disse aperta al dialogo anche con la Lega e con il Movimento 5 Stelle.

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Per questo da tempo in molti all’interno del Carroccio e di Fratelli d’Italia parlano di un percorso unificatore tra i due partiti che, a detta di alcuni esponenti, manterebbero comunque le proprie identità. “Salvini ha bisogno di noi e Fdi-An di Salvini. Se il nostro interesse è uscire dall’euro, rendere dignità alla nostra Nazione, produrre ricchezza e dare lavoro ai giovani, interrompere lo scempio di mare nostrum, allora dobbiamo correre insieme per vincere queste battaglie”, ha scritto Francesco Cipriani, coordinatore Fdi-An di Pistoia.

Non poche polemiche ha già portato questo rumor, soprattutto all’interno di Fratelli d’Italia: alcuni esponenti di spicco, come Ignazio La Russa e Guido Crosetto, non vorrebbero scendere a patti con Salvini&co vedendo minacciati alcuni fondamenti della loro identità, soprattutto territoriale. Sarà forse per questo motivo che Crosetto, uno dei tre fondatori di FdI, ha annucniato che potrebbe lasciare la politica per accettare la proposta ricevuta da Finmeccanica di andare a presiedere l’Aiad, cioè l’associazione che raggruppa le aziende legate all’aerospazio. Il politico piemontese potrebbe non voler accettare di lasciare il “comando” del Nord d’Italia alla Lega. Altri rumors interni parlano poi di diversi attacchi – anche personali – lontani dai riflettori, tra La Russa e Giorgia Meloni.

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Di certo quello che è accaduto oggi alla Camera dei Deputati non favorisce questo percorso di unificazione: al termine dell’informativa del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul programma dei mille giorni, i deputati del Carroccio, infatti, hanno innalzato le bandiere con il leone di San Marco e cartelli con la scritta ‘Il futuro del Veneto nelle mani dei veneti’. Gli ideali politici sembrano essere ancora troppo distanti tra i due partiti.

Un nuovo soggetto politico di centrodestra modificherebbe non poco lo scenario politico attuale: la situazione in casa Forza Italia non è delle migliori, dato che (secondo l’ultimo sondaggio Swg di ieri) gli azzurri vicini a Berlusconi perdono un punto in sette giorni passano dal 18 al 17 per cento. Cala anche Ncd di Angelino Alfano che passa dal 4,3 per cento al 4. Il dato da analizzare è però quello che riguarda la Lega, che non scende sotto il muro del 7 per cento attestandosi al 7,3, e Fratelli d’Italia, che cresce passando dal 3,4 per cento al 3,6 per cento. Se davvero le intenzioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono quelle di “unire le forze” allora potranno competere con FI cercando di prendere la leadership della coalizione di centrodestra. La “remontada” potrebbe essere favorita anche dalla volontà di alcuni esponenti di Forza Italia di passare in questa nuova federazione. La crisi interna a Forza Italia è sotto gli occhi di tutti: la maggior parte dei ribelli è guidato da Raffaele Fitto, che punta alla leadership del partito, ma molti altri vanno in ordine sparso. Alcuni parlano addirittura di un rischio di scioglimento del partito con i berlusconiani che ripartiranno da zero con un nuovo soggetto politico. [E.Ferr]

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