Renzi alla Merkel: noi rispettiamo i patti non come voi nel 2003
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Renzi alla Merkel: noi rispettiamo i patti non come voi nel 2003

Il pesante affondo del premier italiano, nei confronti della Cancelliera tedesca, in un momento di tensione durante il vertice Ue.

Renzi alla Merkel: noi rispettiamo i patti non come voi nel 2003
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26 Giugno 2014 - 22.40


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“Noi rispettiamo e rispetteremo i patti: non faremo come fece la Germania nel 2003”. E’ quanto avrebbe detto il premier Matteo Renzi in un momento di tensione con Angela Merkel al vertice Ue rispetto ad alcune ipotesi di misure sulla flessibilità come il cofinanziamento dei fondi Ue e il saldo dei debiti della Pa.

Riunione nella notte degli sherpa dei 28 per tornare a lavorare sulla bozza Van Rompuy per “esplicitare in modo più chiaro” il tema di una maggiore flessibilità rispetto alla bozza consegnata. Lo riferiscono fonti europee sottolineando che tra i promotori dell’incontro c’è stato il premier italiano Matteo Renzi. Ci sarebbero spazi per legare le riforme alla flessibilità nel testo Van Rompuy su cui gli sherpa continueranno a lavorare nella notte. Lo riferiscono fonti Ue.

Il premier Matteo Renzi è a Ypres, al Museo ‘In Flanders Fields’, accolto dal presidente Ue Herman Van Rompuy e dal sindaco della cittadina delle Fiandre Occidentali. Ypres eccezionalmente ospita la prima giornata dei lavori del vertice Ue dedicato all’agenda Ue e alle nomine, in occasione della commemorazione del centesimo anniversario dello scoppio della Prima Guerra mondiale. “Oggi a Ypres ci sarà una cerimonia molto bella che dà il senso della storia europea per la pace dopo un secolo di guerra” non di una Ue “solo di parametri, vincoli e codici”, ha detto Renzi.

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E bagno di folla per Angela Merkel che, unica tra i leader Ue, all’arrivo a Ypres al Museo ‘In Flanders Fields’ dedicato alla Prima guerra mondiale, si è avvicinata alle transenne per stringere decine e decine di mani ai cittadini belgi che assistevano a questo inedito vertice Ue nella loro cittadina. “Hallo, hallo”, ha ripetuto Merkel, sorridendo ai tanti che le si affollavano intorno. L’esercito tedesco durante la Prima guerra usò proprio a Ypres per la prima volta il ‘gas mostarda’, che venne così ribattezzato ‘iprite’.

“Se vogliamo bene all’Europa, dobbiamo darci una smossa e occuparci di più di crescita e occupazione”, aveva detto il premier Renzi arrivando a Elverdinge dove si è riunito il Pse per il pre-summit della casa social-democratica in vista del vertice Ue. “Serve di più un’Europa delle famiglie non un’Europa della burocrazia”, ha aggiunto il premier. “Non c’è una posizione dell’Italia contro gli altri” dobbiamo “tutti insieme” puntare sulla “crescita” e occupazione.

“C’e’ un ok a Juncker, ma solo con un documento che indica dove vuole andare l’Europa. Come Pse siamo d’accordo su questo”. Così Matteo Renzi lasciando il pre vertice Pse prima del vertice Ue. “Mi sembra che sia un passo in avanti, soprattutto nel metodo. C’e’ ancora qualcosa da limare, ma vediamo cosa ci porterà Van Rompuy questa sera”, ha detto Renzi commentando la bozza dell’agenda europea presentata dal presidente del Consiglio Ue.
Poi Renzi rispondendo alla domanda dei giornalisti su come stanno procedendo i lavori, prima in casa Pse, poi al Summit dei 28, “Mi sembra bene. E’ passato il nostro messaggio ‘prima le cose poi i nomi'”.

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“Siamo tutti d’accordo, all’interno del Pse, su una visione d’insieme” delle nomine, a trovare cioè un’intesa almeno politica sul puzzle dei candidati ai vertici della Ue, ha detto Renzi lasciando il vertice dei socialdemocratici europei, ricordando che adesso “la questione sarà affrontata con gli altri” al vertice Ue.

“David Cameron ha chiesto che si vada al voto su Juncker. I Trattati richiedono che ci sia una maggioranza qualificata e dal mio punto di vista non è un dramma” se si andrà al voto per la scelta del presidente della Commissione europea da proporre al Parlamento. Così Angela Merkel arrivando al prevertice del Ppe.

“E’ il momento che la Ue decida i nomi ma prima vengono i programmi, prima l’agenda e poi i nomi”: lo ha detto il presidente francese Francois Hollande entrando al vertice del Pse. Per quanto riguarda il programma, per Hollande è “legittimo e necessario che ci sia la giusta flessibilità”.

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