Una piccola apertura, che potrebbe rivelarsi non così piccola. Beppe Grillo e Giranroberto Casaleggio mandano un messaggio preciso al premier Renzi, usando un post sul loro blog. I due leader del Movimento 5 Stelle sembrano aprono ad un incontro con il presidente del Consiglio per parlare della legge elettorale: «Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà».
Ecco il post pubblicato sul [url”blog”]http://www.beppegrillo.it[/url] di Beppe Grillo. Legge elettorale: Renzi, batti un colpo“Correva il gennaio 2013. Renzie e i giornalai chiedevano a gran voce che il M5S andasse a “vedere le carte” della legge elettorale di Renzie, se no il Paese andava a sbattere. Altrimenti Renzie con chi altro poteva fare la legge se non con Berlusconi? E Berlusconi fu! Il pregiudicato sbattuto fuori dal Senato per merito esclusivo del M5S che chiese il voto palese e accelerò la discussione in aula, fu in seguito accolto in gran pompa da Napolitano al Quirinale come novello padre costituzionale. E chi altri poteva fare le riforme della P2 se non un condannato in via definitiva nonché ex iscritto alla P2 (tessera 1816, ndr)? La logica in questo è impeccabile.
Il M5S avviò a gennaio una discussione on line con gli iscritti, seguita da un voto, su ogni singolo punto possibile di una nuova legge elettorale con l’aiuto del professor Giannulli. La legge M5S è stata quindi depositata in Parlamento e siamo arrivati prima della legge elettorale di Renzie e Berlusconi, primi con il passo della tartaruga, ma della democrazia partecipata. Ricordate? Se non si faceva la legge entro il 25 gennaio non doveva cadere il mondo? Rileggetevi gli articoli dei quotidiani di allora. Pura comicità.
E ora? Ora sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato.
La legge M5S è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l’Italicum, scritto per farci perdere. E ora? Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà. All’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera.” Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio
Argomenti: beppe grillo matteo renzi movimento 5 stelle